Credo che siamo tutti concordi sul fatto che uno
dei problemi fondamentali del Paese sia il meccanismo, al quale poi, prima o
poi, tutti o quasi ricorriamo (francamente io faccio parte del quasi) che ci fa
rivolgere all’amico potente o inserito in un contesto in maniera favorevole perché
in qualche maniera faccia il nostro interesse anche a scopo di ledere l’interesse,
quando non il diritto, altrui. Sto parlano, in parole povere, della perversione
culturale rappresentata dalla raccomandazione.
È uno dei grandi mali di questo paese ed è talmente
radicato nella nostra cultura che non ci sembra nemmeno che sia cosa così
cattiva e ingiusta. Ma, se ci pensiamo bene, quando riceviamo un favore è
conseguenza logica che qualcuno ne rimanga danneggiato. Questo perché il favore
giocoforza ci fa ottenere un beneficio che spetterebbe ad altri, altrimenti,
spettasse a noi, non servirebbe il favore, la raccomandazione, ma solo l’esercizio
del nostro diritto.
Rimango basito, quindi, nell’apprendere dal
Corriere Adriatico di oggi che il nostro Comune riceve € 45.000 quale parziale
rimborso delle spese sostenute per l’alluvione (di per sé buona notizia) grazie
all’interessamento della Consigliera Regionale Letizia Bellabarba. Che vuol
dire? Che senza l’intervento della Bellabarba questi fondi non sarebbero
arrivati? Le dichiarazioni del Sindaco rese alla stampa non lasciano dubbi.
Dite la Sindachessa: “come aveva già fatto per la frana di viale Gramsci, senza
il suo aiuto (della Bellabarba, ndr) non saremmo riusciti a ottenere un contributo
regionale. Oltretutto noi avevamo anche una sentenza che ci condannava”.
Quindi, secondo il nostro Sindaco, abbiamo ottenuto
dei soldi che non ci spettavano solo grazie all’intervento della Consigliera
Regionale del Pd. Se questo sia o no legale non è mio mestiere stabilirlo.
Posso però affermare che mi pare immorale, perché questi soldi, se ci sono
arrivati tramite l’intercessione dell’amico potente di turno, sono stati
evidentemente tolti a qualcuno che ne aveva più diritto di noi. Francamente me
ne vergogno. È, infine, stupefacente che lo si dichiari apertamente sul
giornale, magari con lo scopo di favorire la campagna elettorale della Consigliera
amica. Credo che ciò testimoni la perdita totale di ogni inibizione, lo
smarrimento del senso della legalità, la fine di ogni moralità. Perché se
proprio si vuole essere scorretti non vedo la necessità di farsene anche un
vanto sulla stampa.
Luca Craia