Se le
indiscrezioni apparse nei giorni scorsi su Il Resto del Carlino sono vere e,
conoscendo la Colibazzi, autrice dell’articolo, non ho motivo di dubitarne,
siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di come questa amministrazione sia
guidata dal vicesindaco o, quantomeno, di come Ubaldi pesi enormemente sulle
scelte della sua coalizione. La componente un tempo di estrema destra dello schieramento che
governa Montegranaro piazzerebbe un altro dei suoi uomini chiave in un altro
dei posti chiave, quello per il quale si è tanto battagliato nel mesi scorsi
facendo scendere il dibattito politico a livelli infimi.
Ubaldi piazza
Livio Botticelli, persona stimatissima e di indubbio valore, alla guida della
Casa di Riposo. Un presidente di pregio, indubbiamente, e per questo forse
inattaccabile, almeno sotto l’aspetto della qualità della persona. Ma
politicamente la scelta di Botticelli è un segnale importante perché ribadisce
la forza di Ubaldi e affossa le ambizioni di altre parti politiche, prima fra
tutte quella di Antonelli. È proprio il Presidente del Consiglio Comunale a
uscire fortemente ridimensionato da tutta la questione, con il suo candidato,
Luciano di Di Chiara che, nell’ipotesi più propizia, farà il vicepresidente ma
che vede anche questo ruolo messo in discussione a vantaggio di una persona
pressochè sconosciuta in politica, Giuseppina Mariani, in quota a quello che,
in maggioranza, forse è quello che conta meno: Giacomo Beverati. Quindi
Antonelli sarebbe il meno rispettato tra i contendenti, fatta eccezione per il
Pd che non ha mai avanzato particolari pretese.
Ubaldi, quindi,
mostrerebbe muscoli d’acciaio e sancirebbe ancora una volta il suo grande
potere in seno alla maggioranza. Un Ubaldi che, ultimamente, si è fatto più
scaltro, ha smesso di abusare dei social network, parla poco, si espone poco ma
continua a lavorare, stavolta in maniera più nascosta ed efficace, per
aumentare il proprio potere, avvantaggiato da un Sindaco evanescente e
autolesionista e da lotte interne che, all’esterno, danno davvero una pessima
immagine di quello schieramento che, in campagna elettorale, si era voluto dare
un’immagina diametralmente opposta a quella che abbiamo potuto vedere in questi
primi due anni e mezzo di governo.
Luca
Craia