Un altro bel pomeriggio,
nonostante il maltempo, al centro di Montegranaro. Nella disgrazia di avere l’Auditorium
fuori uso c’è la fortuna di avere, una volta di più, un evento di altissimo
livello culturale in pieno centro, cosa a cui potremmo anche abituarci. Certo,
funzionasse il nostro teatro, sarebbe un’altra storia. Ma, essendo inutilizzabile
pure quello dobbiamo “accontentarci” della chiesa di San Serafino. E per
fortuna che ancora abbiamo le chiese.
Vanno ringraziati i soliti Amici
della Musica per questo bell’appuntamento, ma soprattutto, ancora e ancora,
Montegranaro deve essere grata al fato per avergli donato un figlio, Francesco
Di Rosa, che, oltre alle immense soddisfazioni che ci dona solo per essere suoi
concittadini, manda al nostro paesino i suoi amici e colleghi che sono
musicisti tra i più importanti del mondo e che, non ci fosse Francesco, a
Montegranaro ce li sogneremmo.
Splendido a dir poco il Trio
Latitude 41, Livia Sohn, Luigi Piovano e Bernadene Blaha, gruppo di musicisti
internazionali che lega il proprio nome a quel parallelo, il 41°, che unisce
Roma a Newport, dove i tre, grazie al festival di musica da camera che vi si
tiene, si sono incontrati, conosciuti e “innamorati
musicalmente”, come ama dire il nostro Luigi Piovano. Da tre musicisti di quel
livello non puoi aspettarti altro che note celestiali, in questo caso composte oltre
un secolo fa da Charles Camille Saint-Saëns, ma sentirle risuonare tra
le pareti di una San Serafino piena di orecchi fini raddoppia il piacere di chi
ama la nostra città e che la vede un po’ più viva del solito.
Non è mio compito, profano come
sono, recensire e criticare l’esecuzione che a me è parsa sublime. Posso solo
dire che sarebbe stato magnifico sentirli suonare al La Perla ma non si può. E la
settimana prossima si recupera il concerto rimandato il 5 gennaio. All’Auditorium
Officina delle Arti, molto lontano dal centro. Peccato.
Luca Craia