Chi ha detto che il
centro storico è spopolato? In realtà è densamente popolato ma… di bestiole non
troppo simpatiche. E se a qualcuno può trovare piacevoli i piccioni certamente
il discorso cambia per i topi. E di topi, credetemi, cominciano a starcene
parecchi e non solo nelle vie vecchie: si stanno diffondendo in tutto il paese. Le condizioni sono ottimali: case disabitate e abbondanza di cibo. I
topi si nutrono di qualsiasi cosa, e la presenza di piccioni ne agevola l’esistenza
per via delle carcasse degli animali morti e dei pulcini che i topi predano con
tranquillità.
Ricordiamo che sia topi
che piccioni sono portatori di malattie anche molto pericolose. Ve ne elenco
alcune:
Febbre da morso: questa malattia può comparire a seguito del morso del ratto, se questo risultano infetto da
particolari germi che si trovano anche nelle feci di ratto. I batteri
albergano nel cavo orale e nella faringe dei ratti. Sono particolarmente
sensibili i bambini sotto i 12 anni, soprattutto in aree suburbane o degradate
infestate da topi. La malattia si manifesta con febbre, vomito, dolori
muscolari e articolari, seguiti da lesioni cutanee. Questi sintomi perdurano
per circa una settimana, e possono alternarsi ripetutamente a periodi di
remissione della sintomatologia, in assenza di adeguata terapia antibiotica.
Leptospirosi: sicuramente è questa la patologia di più frequente
riscontro, legata alla presenza di topi e ratti nell’ambiente. L’infezione è
sostenuta da batteri
presenti nei reni dei ratti e che attraverso le urine si diffondono
nell’ambiente. Si contaminano in questo svariati ambienti acquatici (fosse,
rogge, canali) e proprio in acqua che questi batteri (Leptospira) possono
sopravvivere per mesi. L’infezione può
avvenire mediante l’assunzione di acqua contaminata, ma anche per semplice
contatto con acque infette, attraverso microlesioni di cute o mucose. Solitamente
la malattia si presenta dopo un periodo di incubazione che varia da 2 a 20
giorni, in modo improvviso con febbre elevata, cefalea e forti dolori muscolari
ed articolari; oltre ai sintomi già citati, si possono manifestare anche
difficoltà respiratoria. In rari casi può avvenire il decesso.
Salmonellosi: le infezioni da
salmonella sono piuttosto comuni sia nell’uomo che nelle più svariate specie
animali. La trasmissione dell’infezione
avviene attraverso l’assunzione di cibi o acque contaminate da feci di animali
o persone ammalate. I ratti possono trasmettere salmonelle anche e solo
mediante azione meccanica, per via del fatto che questi animali, vivendo spesso
all’interno di ambienti luridi come fogne o pozzi neri,
possono veicolare i germi sul proprio mantello, contaminato da acqua infetta. In
alternativa possono contribuire alla disseminazione dei germi attraverso le
feci. L'infezione da Salmonella si
manifesta con una gastroenterite: il sintomo caratteristico é una forte diarrea
e compare entro 48 ore dall'ingestione di cibo o acqua contaminata. La gravità
dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre,
dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un
decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può
aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero.
Infezioni da rickettsia: con il termine di Rickettsiosi si
indicano alcune malattie sostenute da microrganismi appartenenti al genere
rickettsia. L’unica rickettsiosi endemica in Italia è la Febbre Bottonosa del
mediterraneo. La malattia è frequente nelle regioni dell’Italia meridionale e
centrale. La malattia è trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zecche, che rappresentano veri serbatoi della malattia.
Le zecche,
a loro volta, possono trasmettere l’infezione ad altri animali, che a loro
volta si trasformano in possibili vettori della malattia. La malattia può
trasmettersi anche mediante inalazione di materiale infetto polverizzato
(infezione per via respiratoria o congiuntivale). Si manifesta come forma
febbrile, dolori muscolari e articolari, esantema (macule e pustole cutanee)
che decorrono per una o due settimane.
Rabbia: ratti e i topi, come tutti i mammiferi, possono
albergare il virus
della rabbia, e trasmetterlo quindi mediante il morso infetto.
Eventualità questa piuttosto remota, ma comunque sempre teoricamente possibile.
Ulteriori rischi per la salute pubblica sono la schistosomiasi, malattia
trasmessa dal ratto che ogni anno infetta circa 40 milioni di persone, il tifo
murino, la trichinellosi e altre pericolose malattie associate a questi roditori.
Anche i piccioni sono
portatori di malattie gravi. Le più pericolose sono le seguenti:
Criptococcosi: solitamente l'infezione parte dai polmoni e si diffonde
attraverso i l sistema circolatorio in tutte le parti del corpo. Le infezioni
dell'encefalo e delle meningi, soprattutto nei bambini, causano quasi sempre la
morte.
Istoplasmosi: può presentarsi come un'infezione acuta o cronica,
localizzata o diffusa, del sistema immunitario. Clinicamente può essere confusa
con altre malattie, tra le quali la tubercolosi; la maggior parte delle
infezioni regredisce spontaneamente, ma i casi fulminanti sono mortali.
Ornitosi: questa malattia presenta i caratteri di una setticemia infettiva e di
una polmonite atipica, la trasmissione della malattia avviene per via aerea,
respirando polvere di sterco di colombo. L'esito è mortale per le forme
polmonari.
A Montegranaro servirebbe una derattizzazione seria, anche perchè il problema riguarda tutto il paese. Era stata
programmata per la scorsa primavera ma poi non se ne fece più nulla per via
della pioggia. Poi è venuta l’estate e non è mai piovuto, quindi si poteva fare
ma non si è fatto. I topi intanto prosperano e si moltiplicano. I piccioni
muoiono da soli ma non pare che il numero cali. Si intenderà fare qualcosa sul
serio o solo le solite chiacchiere?
Luca Craia