Il Sacello
Lauretano di Montegranaro è uno dei pezzi d’arte più importanti presenti nel
patrimonio artistico di Montegranaro, nonostante per anni fosse stato
dimenticato all'interno dell'ecclesia di Sant’Ugo, 'anch’essa dimenticata per decenni. Solo dopo la
riapertura dell’antico tempio e della sua riscoperta da un punto di vista
turistico-culturale, il sacello è tornato a essere ammirato, tanto da essere
richiesto per la mostra recanatese “I luoghi della Vergine Lauretana a Recanati
– L’arte dei sacelli” tenutasi, appunto, a Recanati a cavallo tra la fine del
2015 e l’inizio del 2016, per poi tornare a Montegranaro ed essere esposto nell'appena restaurata chiesa dei SS. Filippo e Giacomo.
Il sacello,
conosciuto dai Montegranaresi come “la casetta della Madonna di Loreto”, è un
plastico della Santa Casa lauretana realizzato il legno e carta pesta
presumibilmente nel XVII secolo, e conserva tutt’ora le vesti della statua
della Madonna con Bambino nel tessuto originale. Il suo stato di conservazione
è piuttosto compromesso, da qui l’idea di Arkeo di restaurarlo.
Come noto,
Arkeo destina ogni somma ricavata dalle libere offerte dei visitatori
accompagnati dai volontari, nonché le libere donazioni e le sottoscrizioni dei
soci, al netto delle spese per l’organizzazione di eventi culturali, a opere di
recupero e valorizzazione del patrimonio culturale. Già in passato Arkeo è
intervenuto su diversi progetti: il restauro, purtroppo non riuscito a causa
del pessimo stato di conservazione dell’opera, della Vesperbild di Sant’Ugo; la
realizzazione dell’attuale impianto di illuminazione di Sant’Ugo; il restauro
del Crocifisso processionale di Sant’Ugo. Si tratta di un impegno finanziario
non indifferente che attesta come lo scopo dell’associazione sia esclusivamente
quello di tutelare il patrimonio culturale, sul quale investe ogni risorsa
economica.
Il progetto
è stato presentato oggi al Parroco, don Sandro Salvucci che, nei prossimi
giorni, lo inoltrerà alla Curia Arcivescovile di Fermo e alla Soprintendenza di Urbino per l’approvazione, dopodiché
si procederà al restauro dell’opera che sarà curato dal restauratore di fiducia
di Arkeo, Marco Salusti.
Luca
Craia