Nessuna
meraviglia per il comportamento del Presidente del Consiglio che, molto poco
istituzionalmente, insulta sistematicamente l’avversario salvo poi cavarsela
con un “mi scuso”. È il sistema di questa nuova politica ed è il sistema più
amato all’interno del Partito (sedicente) Democratico. L’avversario, da quelle
parti, va demolito, sputtanato, umiliato e poi, magari, con un sussulto di
finto buonismo che ci sta sempre bene, chiedere scusa o dire agli altri
insultatori di placarsi, che si sta esagerando, magari dopo aver dato il la al
coro.
Lo sappiamo
bene nel nostro piccolo microcosmo, è un sistema che conosco perfettamente
avendolo subito sulla mia pelle da oltre due anni, da quando il PD nostrano ha
scoperto che avere il potere comporta anche prendersi delle critiche e le
critiche, si sa, nel PD non le digeriscono. L’artista supremo di questo metodo
di demolizione dell’avversario e il segretario locale. Questo simpatico ragazzo
dagli occhi buoni ha dalla sua un nutrito fan club, probabilmente per il ruolo,
il “potere” ma anche grazie a quegli occhi buoni o a una certa simpatia che io
stesso gli riconosco, tanto da averlo ritenuto, fino a poco tempo fa, uno dei
pochi nella compagine di governo montegranarese col quale fosse possibile dialogare
(pensa un po’). Il nostro ragazzo dagli occhi buoni sa come utilizzare la sua
gente e la utilizza senza scrupolo. Così riesce ad allestire pittoresche
coreografie durante Veregra Street o orchestra l’insulto mediatico fino a farlo
diventare pesantissimo e poi se ne esce candido con l’invito a non scendere troppo
in basso, dopo aver, però, fornito pala e vanga a tutti quanti.
Non è un
paese per persone educate.
Luca
Craia