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martedì 22 novembre 2016

Renzi, l’accozzaglia, e il sistema del Pd. Lo conosciamo anche a Montegranaro.



Nessuna meraviglia per il comportamento del Presidente del Consiglio che, molto poco istituzionalmente, insulta sistematicamente l’avversario salvo poi cavarsela con un “mi scuso”. È il sistema di questa nuova politica ed è il sistema più amato all’interno del Partito (sedicente) Democratico. L’avversario, da quelle parti, va demolito, sputtanato, umiliato e poi, magari, con un sussulto di finto buonismo che ci sta sempre bene, chiedere scusa o dire agli altri insultatori di placarsi, che si sta esagerando, magari dopo aver dato il la al coro.
Lo sappiamo bene nel nostro piccolo microcosmo, è un sistema che conosco perfettamente avendolo subito sulla mia pelle da oltre due anni, da quando il PD nostrano ha scoperto che avere il potere comporta anche prendersi delle critiche e le critiche, si sa, nel PD non le digeriscono. L’artista supremo di questo metodo di demolizione dell’avversario e il segretario locale. Questo simpatico ragazzo dagli occhi buoni ha dalla sua un nutrito fan club, probabilmente per il ruolo, il “potere” ma anche grazie a quegli occhi buoni o a una certa simpatia che io stesso gli riconosco, tanto da averlo ritenuto, fino a poco tempo fa, uno dei pochi nella compagine di governo montegranarese col quale fosse possibile dialogare (pensa un po’). Il nostro ragazzo dagli occhi buoni sa come utilizzare la sua gente e la utilizza senza scrupolo. Così riesce ad allestire pittoresche coreografie durante Veregra Street o orchestra l’insulto mediatico fino a farlo diventare pesantissimo e poi se ne esce candido con l’invito a non scendere troppo in basso, dopo aver, però, fornito pala e vanga a tutti quanti.
Non è un paese per persone educate.

Luca Craia