Sarebbe stato bello se, oltre all’appello
ai Montegranaresi di telefonare al loro sindaco ideale per convincerlo a
candidarsi, i bassiani ne avessero anche pubblicato il numero. Così tutti i
cittadini fiduciosi nelle capacità taumaturgiche (o forse trauma-turgiche) del
plurisindaco astrale montegranarese avrebbero potuto esprimere il loro affetto
e la loro richiesta di sostegno per la nostra povera città. Chiaramente
filtrando le telefonate di chi volesse convincerlo del contrario e, magari,
esprimere la propria disapprovazione più o meno coloritamente.
L’ho visto ieri su una panchina,
il nostro plurisindaco astrale. Ero tentato di parlargli personalmente, per
cercare anche io, nel mio piccolo, di smuovergli l’anima verso una decisione
che giovi alla città che lo riporti alla sua guida per rinnovare i fasti degli
anni ’80, quando fiorivano fontane in ogni dove, o degli anni 2000, quando
spuntavano dal nulla torri siderali e palazzetti dello sport ortobotanici. Volevo
convincerlo a scendere in campo, dietro opportuno riscaldamento, per dotare la
città di nuove torri, tettoie, avvistamenti ufo e antenne cosmiche. Ma non
ho avuto cuore di disturbarlo in quella mattina grigia: era seduto tranquillo a
leggere il giornale, coi suoi capelli bianchi mossi dal vento.
Resta il fatto che, con tante
dimostrazioni di affetto e stima da parte dei suoi, con tanti accorati appelli
sui muri e sui giornali, come faccia Basso a dire di no diventa misterioso,
anche in considerazione del suo buon cuore, del quale i suoi stessi amici ci
danno ampia testimonianza. Sono certo che cederà e si metterà a disposizione di
Montegranano per farla crescere in sapienza e cemento armato.
Luca Craia