“CONSIDERATO
che si rende necessario garantire l’assunzione delle
spese per missioni fuori sede degli Amministratori e del Sindaco connesse
all’esercizio delle funzioni istituzionali e svolte nella sua esclusiva qualità
di legale rappresentante dell’Ente e nell’interesse dello stesso;
DATO
ATTO che tali esigenze assumono,
talvolta, carattere d’urgenza, non essendo sempre prevedibili con congruo
anticipo ai fini dell’adozione di provvedimenti specifici, relativi ad ogni
singola missione;
RITENUTO
pertanto opportuno, in virtu’ della doppia esigenza di
celerità dell’azione amministrativa e di legalità contabile della stessa,
assumere impegno di spesa generico sul pertinente capitolo del Bilancio 2015,
in via di predisposizione, a cui imputare le spese effettivamente da sostenere;
VISTO
il D.Lgs. 267/2000 ed in particolare l’art. 84 che
disciplinano il rimborso delle spese e indennità di missione…”
Così recita la determina nr.
83 del 18/09/2015, che viene però inspiegabilmente pubblicata sull’Albo
Pretorio soltanto oggi, che autorizza e finanzia la “missione istituzionale” di
Sindaco e Vicesindaco (con capogruppo consiliare sempre presente a sostegno del
vicesindaco) con una spesa di € 200.00. Non molto, a dire il vero, ma vediamo
di che tipo di missione si trattava. La determina non lo specifica, ma dato
che, pochi giorni dopo, abbiamo una “gita” (doviziosamente documentata
fotograficamente su Facebook) dei nostri tre rappresentanti politici a
Salsomaggiore Terme, credo per accompagnare nostri concittadini che sono andati
a usufruire delle locali cure termali, ho ragione di credere che stiamo
parlando di questo. Ora, ammesso e non concesso che 200 Euro siano poca cosa,
diventano gran cosa quando si aumentano le tasse ai cittadini piangendo
situazioni economiche drammatiche. E poi, questa missione, era necessaria? Era
necessario andarci in tre? Potevamo risparmiare questi pochi spiccioli? Perché,
come diceva qualcuno. Tra avere 200 Euro e non avere 200 Euro c’è una
differenza di 400 Euro.
Luca
Craia