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lunedì 12 gennaio 2015
lunedì 13 gennaio 2014
SPAZIO APERTO AI CANDIDATI - La vicenda della bocciatura del TAR del “Villaggio della moda” - di Walter Antonelli
Walter Antonelli |
La vicenda della bocciatura del
TAR del “Villaggio della moda” certifica una gestione dell’Urbanistica a
Montegranaro in modo approssimativo e compiacente. Sulla
vicenda non voglio dare un parere tecnico e giuridico, ma quello del cittadino contribuente. Il “Villaggio della moda” è stato bocciato sulla
base delle considerazioni fatte da noi di “Progetto Veregra” nei Consigli
comunali in cui si sono votate le delibere. Vi sono altri casi che confermano
il modo anomalo della gestione urbanistica a Montegranaro: cito “la Calepio” un progetto che
prevede un consumo di suolo importante, dove le garanzie fideiussorie per le
opere di urbanizzazione si sono vanificate non senza colpa di chi avrebbe
dovuto vigilare e non lo ha fatto non so se per incapacità o condiscendenza .
La cooperativa “Veregra” ha costruito un immobile che i Giudici nella sentenza,
hanno definito come se fosse stato costruito senza licenza edilizia, quindi
completamente abusivo.
A Montegranaro vi è il condominio
Palmatea in via Baden Powel, costruito con licenza edilizia rilasciata nel
2004, dove ancora una volta la garanzia fedeiussoria prevista a tutela della
realizzazione delle opere di urbanizzazione non tutela gli acquirenti degli
immobili i quali pur abitando in un appartamento che ha ottenuto regolare
agibilità vivono con servizi da terzo mondo.
Queste sono tante storie che
hanno come comune denominatore il mettere in luce una cattiva gestione
dell’Urbanistica, gestita negli ultimi 10 anni da Gismondi, che ha pesanti ripercussioni economiche sulle casse
comunali per quanto riguarda le spese legali e di consulenza. Nel solo
caso Calepio si parla di centinaia di
migliaia di euro che non vengono risarciti dai cattivi
Amministratori ma da noi cittadini. Quindi non c’è da sorprendersi se a
Montegranaro da anni l’addizionale IRPEF è al massimo consentito dallo Stato,
ed entro il 24 gennaio si dovrà pagare la mini-IMU per l’aumento dell’aliquota
prima casa introdotta solo in 8 paesi dei 40 della provincia di Fermo. Tale
politica urbanistica, tendente a favorire alcuni pochi privilegiati a danno
della comunità, comporta oltre a danni
economici, notevoli disagi per le mancate opere di urbanizzazione.
mercoledì 8 gennaio 2014
Montegranaro condannata a un altro ecomostro. Dal Tar? Tod’s? O dalla politicuccia dei furbetti?
La notizia è davvero cattiva,
anche se per niente inaspettata. L’accoglimento da parte del TAR del ricorso
presentato da Diego Della Valle contro il Comune di Montegranaro relativamente
alla costruzione del nuovo villaggio cittadino, quello della moda (si sa, a noi
piacciono i villaggi), blocca o, meglio, mantiene bloccati i lavori per la
costruzione della struttura prevista e progettata lungo la sponda montegranarese
del Chienti. E anche facendo ricorso al Consiglio di Stato le probabilità di
averla vinta, vista la giurisprudenza recente in materia dettata proprio da
sentenze relative a ricorsi di Della Valle e ubicate geograficamente a qualche
centinaio di metri (leggi Castagno), sono meno che scarse. Niente Villaggio della Moda, quindi, così come
niente Villaggio dello Sport e niente
Villaggio della Salute. L’unico “Villaggio” dei tanti progettati da Basso
e portati avanti da Gismondi è quello della
Memoria, il camposanto, settore che,
purtroppo, in crisi non ci va.
Vista la fine degli altri “villaggi”
e vista la naturale propensione alle incompiute mostruose e anche ai mostri
compiuti che abbiamo a Montegranaro, ora c’è da chiedersi che fine farà il bel
cantiere cinto da uno splendido muro di legnaccio pressato che fa mostra di sé adiacentemente
al cartello che annuncia al visitatore che è appena entrato nel territorio di
Montegranaro. Siamo già famosi per il Palazzaccio (non me ne voglia chi ci
vive, ma è presente in numerosi testi di architettura, anche internazionali),
lo stiamo diventando per la Torre Zed che ci mette in comunicazione, oltre che
con il cosmo, con le risate dei vicini e dei passanti, lo scheletro di quello che doveva essere il palazzetto dello sport ammonisce che arriva al campo sportivo sulle nostre buone intenzioni
circa gli investimenti, appunto, sportivi, un bel mostro in riva al Chienti ci voleva
proprio.
Dobbiamo ringraziare il Signor
Tod’s per questo? Non direi, Della Valle ha fatto solo i suoi interessi, tanto
più che c’erano già tutti i segnali che non avrebbe tollerato e, d’altra parte,
la legge, come si vede, sta dalla sua: ha ragione. Allora è colpa del TAR?
Manco a parlarne, il Tribunale fa il suo lavoro e applica le leggi. Allora di
chi sarà il merito di questa bella opera d’arte che va ad aggiungersi alla
nostra già cospicua collezione? Diciamo che dobbiamo rendere grazie ai furbetti
o presunti tali, alla politica con la p minuscolissima, alle manie di
grandezza, all’arrivismo e al senso civico che non c’è. Senza necessariamente
fare nomi.
Luca Craia
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