Sono
preoccupanti i dati pubblicati stamane da Veregra Up, la pagina ufficiale
Facebook dell’Unità Parrocchiale di Montegranaro. Sono dati relativi ai
sacramenti, quindi ovviamente legati all’aspetto religioso, ma si collegano
naturalmente a quello demografico e ci danno una lettura piuttosto preoccupante
della situazione del paese, sia da un lato economico che sociale. I dati si
riferiscono al numero di battesimi, matrimoni e funerali celebrati durante l’anno.
È normale, quindi, collegare i sacramenti in questione con la vita civile e il
suo evolversi. Ebbene, tutti i dati sono nettamente in negativo, ed è un trend
non nuovo, quello del 2016. Si va da un -13,2% di battesimi (59 bambini
battezzati) a un – 13,5% dei matrimoni (con soli 19 matrimoni religiosi
celebrati nell’anno), per giungere all’unico segno più che, però, è negativo
anch’esso da un punto di vista demografico, quello dei funerali che segna un +
10,2% (151 esequie celebrate in chiesa).
Data la
radicata cultura cattolica della nostra piccola città che, per quanto in calo,
permane nella maggioranza della popolazione autoctona come modus vivendi
quantomeno esteriore, i dati sono raffrontabili probabilmente con quelli
anagrafici del Comune che, però, non abbiamo. Sono quindi dati che indicano in
maniera molto chiara come i nati e i morti aprano una grossa forbice, segnando un netto decremento della popolazione. Tralascerei il dato dei matrimoni che è
quello forse più soggetto ai cambiamenti di costume. Rimane però una differenza
negativa di 92 persone in meno in un anno. Un dato allarmante.
Il trend
negativo, dicevamo, si sta consolidando di anno in anno ma, se fino a poco
tempo fa il decremento demografico degli autoctoni poteva considerarsi
compensato con la presenza e la natalità di cittadini stranieri, oggi abbiamo
dati poco confortanti anche in questo settore. Anche qui non possiedo i numeri
ufficiali dell’anagrafe del Comune e credo che anche questi siano poco
corrispondenti alla realtà, ma sono a conoscenza di un nettissima diminuzione degli
aiuti sociali volontari destinati agli extracomunitari, segno anch’esso di un
netto calo della loro presenza, probabilmente dovuto alla crisi e alla mancanza
di lavoro.
Una
popolazione che diminuisce inesorabilmente è un dato di cui bisogna
preoccuparsi e a cui cercare di porre rimedio con la massima sollecitudine. È vero
che riflette il dato nazionale e che occorrono politiche generali da parte
dello Stato e del Governo per invertire, per quanto possibile, la tendenza, ma
credo che a Montegranaro la situazione sia aggravata ulteriormente dai problemi
legati al mondo della calzatura e al forte decremento di industrializzazione
che si registra ormai da diversi anni. Il calo della presenza degli
extracomunitari è un fenomeno che ha risvolti positivi e negativi nello stesso
tempo, ma il decremento delle nascite e la differenze tra queste e i decessi
deve far riflettere. Montegranaro potrebbe diventare, in pochi anni, un paese
con una popolazione nettamente inferiore all’attuale, il che comporterebbe una
lunga serie di problemi gravi, come l’impoverimento dell’erario dovuto al calo
delle entrate tributarie ma, soprattutto, lo spopolamento di vaste aree urbane,
con conseguente degrado urbanistico e sociale. In sostanza, il problema oggi
presente nel centro storico si potrebbe estendere a larga parte dell’abitato,
facendo diventare Montegranaro una città piena di ruderi disabitati.
È una
prospettiva estrema, me ne rendo conto, ma possibile e va scongiurata con
politiche che mirino a invertire la tendenza. Servono investimenti, serve
riportare il lavoro a Montegranaro, serve fermare l’impoverimento della
popolazione. E se in questo l’Ente locale non ha grandi strumenti di
intervento, deve comunque adoperarli tutti affinchè si scongiuri uno scenario
così infausto.
Luca Craia