La risposta
all’esposto alla Procura della Repubblica presentato dal Movimento 5 Stelle di
Montegranaro circa il caso Calepio e le dichiarazioni dell’Assessore Beverati
lascia perplessi. Si parla di cose “curiose”, come il fatto che all’asta fosse
stata ritenuta valida una sola offerta, o che le fidejussioni fossero garantite
da una specie di compagnia assicuratrice fantasma nella piena coscienza dell’Amministrazione
Comunale. Solo, cari miei, è tutto prescritto, per cui, per quanto curioso, non
si può nemmeno indagare e approfondire.
Rimane il
dato politico. È un dato politico che parla di responsabilità dell’allora
maggioranza, nella quale partecipavano elementi anche dell’attuale, nonché dell’attuale
opposizione, e della minoranza di allora che tutto ha visto o dovrebbe aver
visto ma ha taciuto. E qui prendono rilevanza politica, anche se non
giudiziaria, le parole di Beverati che affermò per ben due volte e in pubblica
assise del Consiglio Comunale, di aver saputo e taciuto.
Perché, se
chi amministra assume la responsabilità delle scelte politiche che compie, e
queste scelte, lo dice la storia, sono state scellerate, chi sta all’opposizione
deve controllare e se non lo fa diventa corresponsabile delle scelte errate
della maggioranza. Così se Beverati non ha responsabilità giuridiche, secondo
il giudice, ne ha politiche e queste sono incancellabili. E come lui ce le
hanno i suoi colleghi di giunta attuali che allora erano all’opposizione e che
non hanno vigilato come richiesto al loro ruolo.
Non è caduto
nel vuoto, quindi, l’esposto dei Pentastellati che, anche non producendo
effetti giuridici, ha evidenziato le reali responsabilità politiche degli
attuali amministratori. Di quelli di allora le responsabilità erano già note,
ma ora abbiamo un quadro abbastanza chiaro di come queste responsabilità si
spalmino su tutto l’arco del Consiglio Comunale.
Altra cosa
curiosa di cui il magistrato non parla: come mai la magistratura, in altri casi
estremamente solerte, in questo, dopo tanti anni, non ha mai ravvisato nulla di
“curioso” se non dopo l’esposto dei 5 Stelle?
Luca
Craia