Mi era sfuggito il documento pubblicato dal Movimento 5 Stelle di
Montegranaro il 6 maggio scorso e che stronca ogni speranza dell’altra parte
dell’opposizione di sedersi a un unico tavolo tra tutte le forze di minoranza
per discutere quantomeno dei punti salienti. L’ho letto soltanto stamattina e
sono rimasto piuttosto perplesso. La mia perplessità deriva da alcune
considerazioni che i Pentastellati fanno circa il ruolo della minoranza, il
ruolo di chi fa politica e i rapporti tra forze politiche. Vado nel dettaglio:
1) non capisco perché uno che abbia fatto politica in passato debba
essere indicato in modo negativo. C’è gente capace che fa politica per passione
e che credo sia giusto e conveniente per gli stessi cittadini che continui a
farla quando questo porta risultati. Il meccanismo della rotazione sul quale
gli amici Grillini sono così intransigenti, di fatto preclude la possibilità a
chi ha capacità, tempo e passione per mettersi a disposizione della propria
comunità. Sapendo poi quanta poca gente disponibile ci sia, in breve rischiamo
di ritrovarci senza persone adatte a fare politica;
2) se ho ben capito di cosa si tratti il tavolo permanente delle
opposizioni, non credo si tratti di un’alleanza, bensì di una forma di dialogo
tra forze politiche che cercano, in questo modo, di concertare un’azione comune
almeno su temi importanti, come è stato, per esempio, per la questione dell’antenna
di San Liborio. Non si tratterebbe, quindi, di fare alcun patto col demonio,
bensì di condividere idee e pensieri al fine di migliorare l’azione dell’opposizione;
3) chiudere la porta alle forze dell’opposizione per una forma di
dialogo costante quale possa essere il tavolo proposto alle forze di minoranza
e, nello stesso tempo, chiedere collaborazione e dialogo con la maggioranza è
fortemente contraddittorio e un pochino sostiene i sospetti, che da tempo
circolano, di frange dei Grillini molto affini con la maggioranza. Magari non è
vero, ma il discorso fatto nel documento di cui sopra non è molto
tranquillizzante sotto questo aspetto;
4) predire fin da ora alleanze elettorali e aprire la campagna
elettorale piuttosto prematuramente fa apparire come una sorta di Nostradamus
de noandri. Inoltre la parola alleanza non va demonizzata, casomai va
regolamentata. Questa idiosincrasia dei Cinquestelle per le alleanze politiche
suona un po’ snob, sembra che tutti coloro che fanno politica e non siano Cinquestelle
siano come quel Bettino Craxi che in questi ultimi tempi merita tanta
attenzione da parte loro.
Luca Craia