Apprendo adesso il programma per le celebrazioni del 25 aprile a Montegranaro.
È una festa nazionale molto sentita a sinistra, celebra la liberazione dell’Italia
dal nazi-fascismo ed è sempre stata tenuta in alta considerazione da gran parte
delle forze politiche (eccetto quelle di destra piuttosto estrema) e in
particolar modo dal vecchio PCI che, nel tempo, si è trasformato in questa
strana cosa che ora si chiama PD.
Rimango per questo basito nel vedere che, a Montegranaro, dove governa
un’amministrazione che, sulla carta, vede al suo interno una vasta
rappresentanza del PD, sindaco compreso, le celebrazioni si svolgeranno con una
cerimonietta di una mezz’oretta in piazza Mazzini. Non un dibattito, non un
incontro, non una manifestazione culturale sul tema.
Me lo spiego così: il PD ormai da tempo non è più una forza di
sinistra. A Montegranaro, poi, pur essendo maggioritaria all’interno del
proprio schieramento, soccombe da sempre di fronte all’alleato che, invece, è
di estrema destra quand’anche piuttosto opportunista e ultimamente parrebbe più
democristiano che altro. Solo che la base ubaldiana accetterebbe male una
celebrazione che sia anche solo un pelo meno che sobria e quindi eccoci qua, si
fa in fretta e furia, tanto per santificare la festa.
Luca Craia