Che il Campo dei Tigli avesse
bisogno di una bella ripulita pare evidente, ma che tale ripulita venga data
proprio a ridosso della grande festa elettorale voluta dal Comitato che
sostiene l’ex Sindaco Gismondi è, diciamo, curioso. Lo hanno notato quelli di
Guardiamo Avanti, il movimento che sostiene la candidatura di Giovanni Mariani,
e lo hanno sottolineato, con tanto di foto, sulla loro pagina Facebook. Onestamente
non so dar loro torto.
Certamente gli uomini di Gismondi
avranno chiesto di ripulire il campetto da basket che ospita la tensostruttura che
sarà teatro della festa di domani e, visto che di sporco ce n’era davvero,
almeno a giudicare dall’Ape Piaggio carica di sozzume e dalle palettate di
sporcizia a terra fotografate dagli uomini di Mariani, la richiesta è stata
accolta. Solo che lo sporco non manca in nessuna zona del paese, per cui mi
pare quantomeno lecito domandarsi perché ci si sia concentrati proprio lì.
Non voglio parlare di uso
personale di personale pubblico, ma ricordo alcuni episodi del passato che
fanno pensare, come ad esempio quando Lucentini, ormai non più assessore alla
cultura, continuava a gestire la pagina Facebook dell’assessorato come se
ancora lo fosse, o come, sempre ad esempio, una fontanella restaurata da una
nota associazione (che appare molto vicina alla lista Gismondi) sia stata
realizzata anche grazie all’ausilio di un muratore stipendiato dal Comune. Questo
per dire che, da noi, il confine tra il pubblico e il privato è molto sottile. È
anche noto che, se vuoi parlare con l’ex Sindaco o qualche ex assessore, li
trovi con molta facilità in giro per piazza Mazzini se non dentro qualche
ufficio comunale. Liberi di starci, per carità. Ma se a pulire il Campo dei
Tigli avessero provveduto da soli avrebbero certamente fatto più bella figura. Questione
di opportunità e sensibilità.
Luca Craia