Per il cristiano è la festa più importante. Meno roboante del Natale
ma più profonda nella fede, la Pasqua è il momento in cui si manifesta la
ragione del credere e non il suo simbolo, la Croce. La Resurrezione è il motivo
per cui si è cristiani, è la speranza riposta nella fede, è quello che
distingue il cristianesimo dagli altri culti. E se la Croce testimonia il
sacrificio del Dio fatto uomo in cui il cristiano crede, la Resurrezione fa del
cristianesimo una fede di speranza, un’aspirazione all’eternità, una visione
positiva del mondo e della vita.
La Pasqua è, quindi, fondamentale nel calendario del cristiano anche
se meno mediatica ed emozionale. Ma può essere un momento di riflessione
positiva per chiunque che, anche non credendo, abbia la sensibilità di
percepire il messaggio positivo che è insito in questo concetto. La Settimana
Santa rappresenta anche l’allegoria della vita dell’uomo, i momenti di
sofferenza, la fine dolorosa. Ma la Settimana Santa non termina il venerdì con
quell’uomo morto in croce. Termina la domenica con la glorificazione dell’uomo
e l’esaltazione della vita, la speranza di un’eternità di pace. Non la Croce,
quindi, ma quanto avvenuto dopo a simboleggiare l’aspirazione dell’uomo verso l’alto,
verso il divino, verso l’esaltazione dello spirito e dell’esistenza.
Luca Craia