La dolorosa odissea di
10 sofferenti psichici ischitani che dopo, anni e anni, di manicomio fanno
ritorno a casa nel febbraio 97, inseriti in un progetto di cura, assistenza,
emancipazione, integrazione sociale e umana nel territorio di origine e
precisamente nella Sir di Barano e che dopo circa 18 anni vengono
ingiusta/mente trasferiti in un ex-Albergo di Casamicciola Terme.
Era il 19 febbraio 1997
e nella Struttura Territoriale di Barano denominata “Villa Orizzonte”
(Strutture di cui parlava F. Basaglia nella legge 180 del 1978) appositivamente
ristrutturata e arredata di tutti i conforts vengono accolti i primi 3 pazienti
che con il passare dei giorni diventano 20, numero massimo che la legge sulla
dismissione dei manicomi del 1994 prevedeva . Psichiatri, Psicologi,
infermieri, Assistenti Sociali dell’Asl e tutte le professionalità del
Consorzio Gesco (Educatori, Animatori,Tecnici della Riabilitazione, Oss,
Operatori di cucina e di pulizie) hanno preso in carico i pazienti provenienti
dai manicomi della Campania ( L. Bianchi, Frullone) dall’Opg di Aversa e dalla
Clinica convenzionata di Lettere, garantendogli con affetto e umanità
assistenza, cura e riabilitazione quotidiana.
Con il passare degli
anni il numero dei malati nella Sir di Barano scende a 10 per evitare ulteriori
lavori da parte dell’Asl (la messa in opera dell’ascensore e la scala
antincendio) ma nel frattempo vengono aperte le due case alloggio nel Comune di
Ischia, reperite e gestite dal Consorzio Gesco e dalla coop Accaparlante, prima
quella di Sant’Alessandro e poi quella di Villa Fasolara arrivando
complessivamente a 26 pazienti in carico h24, sotto la supervisone dell’Asl.
L’esperienza di collaborazione tra Pubblico e Privato Sociale ha fatto si che
la Sir di Barano diventasse il fiore all’occhiello di tutta l’Asl Na 2 Nord per
la qualità della vita dei pazienti (dalla posizione paesaggistica e climatica
dell’ immobile stesso e per la validità dei progetti terapeutici mirati e di
gruppo, di integrazione ed emancipazione psicosociale).
Dopo 18 anni,
precisamente il 18 luglio 2014, i 10 pazienti di Villa Orizzonte vengono
trasferiti nell’ex-Albergo Stefania di Casamicciola Terme, luogo non adatto e
senza autorizzazioni come hanno confermato due ordinanze del Comune e come
dimostreranno in seguito le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Il 4
dicembre 2014 la Procura di Napoli, dopo pochi mesi di indagini, ha disposto la
chiusura della Struttura vincolando l’Asl a garantire sul territorio isolano la
cura e l’assistenza dei pazienti invitando la stessa a reperire altri immobili
a norma. In tutti questi mesi però abbiamo registrato solo inerzia e silenzio
da parte degli uffici tecnici competenti dell’Asl mentre la Cittadinanza si è
mobilitata da subito a trovare soluzioni abitative.
Adesso c’è il rischio
che alcuni dei pazientii vengono riallocati c/o la Rsa di Serrara Fontana ,
qualcun altro c/o la propria famiglia che noi sappiamo, per certo, non in grado
di accoglierli e seguirli e gli altri deportati nella Rsa di Cardito provocando
la frammentarizzazione del gruppo creatosi dal 97, gruppo fatto di affettività
e relazioni, e quindi si assisterebbe alla chiusura di fatto della Sir
impoverendo ancora di più il Territorio ischitano di un Servizio Sanitario
fondamentale per la salute dei cittadini.
Ed è per scongiurare e
contrastare questo rischio che i Lavoratori delle Residenze Psichiatriche e del
Centro Diurno di Ischia , dopo aver ricevuto piena solidarietà dal Vescovo, da
Psichiatria Democratica, Comitato Ischiattiva, ass. Forense, Consigliere Savio
del Comune di Forio, dai sindacati Cgil e Cisl, Consorsio Gesco e dal suo
presidente Sergio D’angelo, dal giorno 6 marzo sono in Stato di Agitazione
all’interno della Sir ,attraverso un presidio permanente, senza condizionare in
alcun modo la serenità dei pazienti, lo svolgimento delle attività e il
proseguimento dei progetti riabilitativi singoli e di gruppo.