Chi avesse
ricevuto per posta, a casa, nella propria cassetta, le istruzioni del
segretario del Partito Democratico montegranarese su come votare al prossimo
referendum costituzionale sulla riforma Renzi (giornalino Caffè Democratico), può leggersi qualche appunto che
gli faccio perché, secondo me, le cose non stanno proprio esattamente come il
nostro ingegnere esperto costituzionalista vorrebbe. Vediamo nel dettaglio:
E invece i
senatori non vengono più eletti. Eleggiamo Sindaci, Consiglieri Regionali ma
non Senatori. I Senatori li sceglieranno i partiti. Quando vado a votare per il
Sindaco, caro Ingegnere, eleggo il Sindaco, non un Senatore. E il Sindaco di
Montegranaro, secondo me, non andrà mai a far parte del Senato, Per cui io non
eleggo Senatori.
Però, caro
ingegnere, dimentichiamo la riforma elettorale con il premio di maggioranza che
avete in cuore di approvare. Con quella e la riforma costituzionale, il
Presidente della Repubblica ve lo eleggete comodi comodi e da soli.
Avreste allora
fatto meglio ad abrogare direttamente e completamente il Senato. Così invece è
venuto fuori un pastrocchio, con una Camera svuotata di quasi tutti i suoi
poteri che servirà soltanto a parcheggiare su qualche comoda poltrona i
personaggi che più vi faranno comodo. L’articolo 70 non è complicato, è
incomprensibile. Come del resto è incomprensibile il perché ci avete dovuto
mettere le mani. O forse sbaglio, il perché è comprensibilissimo.
Questo non vale
la pena nemmeno commentarlo: sembra una barzelletta. Mi dica, non ci crede
nemmeno lei nella stupidaggine che ha scritto. La prego, mi dica che è così.
Bene, tolti i
Senatori a vita, troviamo un altro modo per sbilanciare le maggioranze, anche
per quel poco che conteranno in Senato. Che bisogno c’era di questo ulteriore
strapotere del Presidente della Repubblica che, come abbiamo visto, sarà uomo
del Governo, se non per prevaricare ancora di più la minoranza?
Oltre che ottimo ingegnere e costituzionalista, il nostro segretario se la
cava bene anche come ragioniere. Tutti questi conti solo per dirci quanto ci
pagano in cambio di questa fetta di sovranità popolare che ci stanno togliendo.
Bello.
E anche veggente, mi diventa, il segretario, prevedendo che, se non
approviamo questa riforma, nessuno in futuro sarà talmente virtuoso da farne
un’altra. Intanto direi di provare a non approvare questa, che è scellerata e
somiglia tanto a un mezzo colpo di Stato, poi per il futuro vedremo. La
Costituzione, piuttosto che stravolta e massacrata come si sta cercando di
fare, è meglio tenersela com’è.
E questo è forse l’unico punto su cui sono d’accordo col nostro Nostradamus/ingegnere/costituzionalista/ragioniere:
non si va a votare per mandare a casa Renzi, si va a votare per la riforma. Poi
se Renzi dovesse dimettersi non mi dispererei di certo, ma il punto è non far
passare questo scempio che vogliono spacciare per progresso. Non si tratta di
progresso. Si tratta di cambiamento, vero, ma verso il peggio, un cambiamento
che toglierà democrazia e sovranità al Popolo Italiano e in futuro sarà poi
difficile recuperarla. Pensiamoci bene.
Luca Craia