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lunedì 28 novembre 2016

Da San Giorgio di Pesaro lezioni sul recupero del centro storico.



Quindi si può fare. Se lo fanno a San Giorgio di Pesaro, che non sta in Svizzera ma in Italia, nelle Marche, lo possiamo fare anche a Montegranaro. Mentre il nostro assessore al centro storico, Giacomo Beverati, ci racconta da due anni la bella fiaba delle case a 1 Euro, fiaba che si è fatta vera solo una volta, tra l’altro con un sacco di difficoltà per chi ha usufruito dell’iniziativa tanto che il cantiere è fermo ormai da mesi per problemi che il Comune potrebbe aiutare a risolvere ma si guarda bene dal farlo, apprendiamo che a Pesaro hanno fatto quello che personalmente invoco, inascoltato, da anni e anni.
A San Giorgio di Pesaro, che evidentemente ha problemi con stabili fatiscenti simili a quelli del Comune di Montegranaro, hanno avuto questa idea geniale: hanno fatto un regolamento comunale col quale il Comune si dà la facoltà di requisire ai privati gli stabili “in stato di abbandono, di degrado e pericolose per la pubblica e privata incolumità e frutto di comportamenti illeciti”, come dice il Sindaco Antonio Sebastianelli, per poi intervenire direttamente, sanarli e riutilizzarli o abbatterli. E lo fanno, incredibile ma vero, usando le prerogative proprie che la legge attribuisce ai comuni, a tutti i comuni, quindi probabilmente anche a quello di Montegranaro.
Fossi l’assessore Beverati, a questo punto, contatterei il mio omologo di San Giorgio di Pesaro e mi farei spiegare bene come ha fatto, perché a Montegranaro abbiamo un centro storico massacrato e, se non si trova una soluzione per gli immobili in degrado, non c’è politica di valorizzazione che conti. Questo l’architetto Beverati lo sa benissimo ma continua a raccontarci favole. Sarebbe ora di sentire una storia vera.

Luca Craia

giovedì 24 novembre 2016

Il Natale che non ti aspetti: iniziativa pesarese poco generosa e priva di tatto.


Daniele Tagliolini, Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino

Un’iniziativa nata “per rilanciare un’azione condivisa a favore dell’economia del territorio provinciale e per dare un’immagine rassicurante ai turisti che vorranno visitare i nostri bei paesi, che fortunatamente non sono stati colpiti dal terremoto”. Sono le parole di Daniele Tagliolini, Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino in quota PD, per presentare “Il Natale che non ti aspetti”, il cartellone di eventi natalizi della provincia più a nord della Marche.
E in effetti mi aspettavo un Natale di verso da dei Marchigiani fortunati, che non hanno dovuto subire i danni, le morti e le conseguenze nefaste sull’economia che il terremoto ha portato alla parte sud della Regione. Mi sarei aspettato solidarietà, vicinanza, qualche iniziativa di supporto morale ma anche economico per le popolazioni colpite e martoriate da mesi di scosse e movimenti.
Invece dobbiamo leggere queste parole fredde, taglienti, che a me, francamente, fanno davvero rabbia. Perchè è in questi casi che si evidenzia l’accezione negativa che è anche la peculiarità della nostra Regione: il nome plurale. Ci sono tante Marche e purtroppo sembra siano slegate tra loro. Le parole di Tagliolini non lasciano dubbi.

Luca Craia