E già, il
freddo in inverno è un evento imprevedibile, per cui se un meccanismo si
inceppa perché fa freddo, tutto sommato, ci può stare. Anche se questo
meccanismo inceppato fa viaggiare i ragazzi su un pullman a porte aperte e
fuori, appunto, il freddo, talmente freddo da bloccare la porta. Anche se
questo meccanismo inceppato mette a repentaglio le loro vite facendo viaggiare
un pullman a porte aperte come fosse una giostra da luna park.
L’affermazione
della Steat, pubblicata stamattina su Il Resto Del Carlino in risposta a quanto
pubblicato ieri su L’Ape Ronza (che naturalmente si evita con cura di citare,
non sia mai - leggi l'articolo) mi ha lasciato stupefatto, anche se c’era da aspettarsela: è la
classica risposta della Steat. In sostanza si dice che il meccanismo della
porta si è bloccato perché faceva troppo freddo. Beh, a dire il vero era freddo
ma non queste temperature polari. Voglio dire: se a - 5° il meccanismo della
porta si blocca, se si va a -15°, come accade in montagna, dove camminano le
stesse corriere, che potrebbe mai succedere? SI smonta direttamente la porta?
Allora
capiamoci: credo che col trasporto pubblico ci si stiano prendendo troppe
libertà. Prima la libertà di far pagare quanto ci pare (a Montegranaro si paga
più del dovuto, è stato riconosciuto, c'è stata un'interrogazione e una mozione di Marzia Malaigia, ma non si è posto ancora riparo con la
santa benedizione del famoso assessore regionale Sciapichetti); poi la libertà
di mandare in giro la gente, nella fattispecie i ragazzi che vanno a scuola,
correndo rischi e prendendo freddo. Se un pullman si rompe in maniera grave, e
una porta che non si chiude è una rottura grave, va fermato, non può viaggiare,
deve arrivare un altro pullman e sostituirlo. E se i ragazzi arrivano a scuola
con ritardo, pace. Semmai la Steat paga i danni. Ma dire che una porta che non
si chiude per il freddo è normale, scusatemi, suona un po’ da presa per i
fondelli.
Luca
Craia