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martedì 10 gennaio 2017

La Steat e l’incredibile notizia che in inverno fa freddo



E già, il freddo in inverno è un evento imprevedibile, per cui se un meccanismo si inceppa perché fa freddo, tutto sommato, ci può stare. Anche se questo meccanismo inceppato fa viaggiare i ragazzi su un pullman a porte aperte e fuori, appunto, il freddo, talmente freddo da bloccare la porta. Anche se questo meccanismo inceppato mette a repentaglio le loro vite facendo viaggiare un pullman a porte aperte come fosse una giostra da luna park.
L’affermazione della Steat, pubblicata stamattina su Il Resto Del Carlino in risposta a quanto pubblicato ieri su L’Ape Ronza (che naturalmente si evita con cura di citare, non sia mai - leggi l'articolo) mi ha lasciato stupefatto, anche se c’era da aspettarsela: è la classica risposta della Steat. In sostanza si dice che il meccanismo della porta si è bloccato perché faceva troppo freddo. Beh, a dire il vero era freddo ma non queste temperature polari. Voglio dire: se a - 5° il meccanismo della porta si blocca, se si va a -15°, come accade in montagna, dove camminano le stesse corriere, che potrebbe mai succedere? SI smonta direttamente la porta?
Allora capiamoci: credo che col trasporto pubblico ci si stiano prendendo troppe libertà. Prima la libertà di far pagare quanto ci pare (a Montegranaro si paga più del dovuto, è stato riconosciuto, c'è stata un'interrogazione e una mozione di Marzia Malaigia, ma non si è posto ancora riparo con la santa benedizione del famoso assessore regionale Sciapichetti); poi la libertà di mandare in giro la gente, nella fattispecie i ragazzi che vanno a scuola, correndo rischi e prendendo freddo. Se un pullman si rompe in maniera grave, e una porta che non si chiude è una rottura grave, va fermato, non può viaggiare, deve arrivare un altro pullman e sostituirlo. E se i ragazzi arrivano a scuola con ritardo, pace. Semmai la Steat paga i danni. Ma dire che una porta che non si chiude per il freddo è normale, scusatemi, suona un po’ da presa per i fondelli.

Luca Craia

giovedì 28 maggio 2015

Il senso estetico e la cura del centro storico




Abbiamo un assessore apposito per il centro storico, quindi è lecito aspettarsi un certo tipo di attenzioni. Questo assessore è anche architetto, quindi è lecito aspettarsi un certo tipo di competenza e di senso estetico. Abbiamo anche un piano particolareggiato del centro storico e quindi è lecito che il Comune, per primo, dia l’esempio ai cittadini evitando di installare incongruità e obbrobri vari.
Quindi se allibisco di fronte agli sfregi che lo stesso Comune ha compiuto a Porta Romana credo di poter essere compreso. Prima hanno installato un faretto sulla passerella pedonale posteriore, cosa apprezzabile, ma per portarci la corrente hanno piazzato una canalina di rame (anche questo apprezzabile) alta più di un metro che sporge proprio sopra la porta come fosse un’antenna. Orribile. Non paghi di tutto ciò hanno sostituito la vecchia porta in legno che, per quanto mal messa, ben si armonizzava col contesto architettonico, per metterci una lastra di ferraccio saldato male che, dopo pochi giorni, sta già diventando marrone di ruggine.
Ora mi domando: se questo è il senso estetico di chi detta le regole per il centro storico siamo messi molto male. Se questa è la competenza c’è davvero da preoccuparsi. Se questa è l’attenzione e la cura che si riserva al castello di Montegranaro siamo rovinati.

Luca Craia