Volevo
raccontarvi questa piccola storia che a me pare positiva, ancorché nella
drammaticità degli eventi legati al sisma. È l’esempio di come la gente si
occupi delle cose pubbliche e, quando occorre, si dia da fare piuttosto che
rimanere inerti a guardare e, magari, criticare a debita distanza. I genitori
degli alunni di una scuola di Porto San Giorgio erano preoccupati perché l’ultimo
piano dello stabile, dopo l’ultimo terremoto, presentava diverse crepe. Hanno
chiesto ripetutamente di trasferire le aule dell’ultimo piano al piano terra,
dove comunque c’era spazio sufficiente, ma la risposta della direzione
didattica era che si poteva fare ma non c’era personale per svolgere l’operazione
di trasferimento di mobili e attrezzature. Così sabato mattina i genitori si
sono rimboccati le maniche e hanno fatto il trasloco. Hanno smontato banchi e
armadietti e li hanno portati dal secondo al piano terra. Un lavoro svolto in
una mattinata da tanta gente di buona volontà, preoccupata per i figli ma
pronta a darsi da fare per la propria comunità.
Io la storia
ve l’ho raccontata. Ognuno poi può trarre le sue conclusioni.
Luca
Craia