Percorro la
Provinciale 219 “Ete Morto”, meglio nota come “Mezzina”, tutti i giorni più
volte al giorno e posso dire che, oramai, ne conosco a memoria buche e
avvallamenti. È per questo che credo di avere cognizione di causa quando dico
che la Provincia di Fermo, affermando di mettere in sicurezza la strada col
tipo di intervento che è stato messo in atto in questi giorni, millanta. Del
resto era prevedibile: 300.000 Euro per sistemare una strada importante, lunga,
che presenta enormi e gravissime criticità, sono una goccia nel mare. È come
affermare di ristrutturare casa tinteggiando il bagno.
I lavori che
stanno facendo sono utili senz’altro, ma risolvono solo alcune problematiche
ben localizzate. Ben vengano quindi, ma non si parli di messa in sicurezza.
Siamo di fronte a un semplice intervento di ordinaria manutenzione. Poi, che l’ordinaria
manutenzione non si faccia più e quindi, quando la si fa, diventi straordinaria
è un altro discorso. Ma, fare ripetuti comunicati vantandosi di una cosa che
non è, significa prendere per i fondelli i cittadini.
Mettere in
sicurezza la Mezzina significa qualcos’altro. Significa rifare totalmente il
manto stradale partendo dalla massicciata in quanto gli avvallamenti, per
quanto asfaltati di nuovo, a breve si ripresenteranno senza un intervento
strutturale sottostante. E non basta certo mettere una toppa qua e una là,
bisogna rifare l’asfalto dall’inizio alla fine perché quello che c’è è vecchio
di decenni, logoro, viscido e pericoloso.
Mettere in
sicurezza la Mezzina significa soprattutto rendere meno pericolosi gli incroci,
in particolare intersezione tra la stessa e la strada per Torre San Patrizio e
quella con l’Elpidiense, luoghi dove gli incidenti sono frequentissimi e,
purtroppo, spesso con conseguenze nefaste. Significa installare delle
rotatorie, creare delle soluzioni che rallentino la corsa delle auto e salvino
la vita alle persone.
Mettere in
sicurezza la Mezzina, è un’altra cosa rispetto a quella che si sta facendo.
Quello che si sta facendo va benissimo, ma è la normalità, la quotidianità, l’ordinario.
Non si fanno comunicati stampa per l’ordinario, non credo che il Presidente
comunichi alla stampa se ha comprato la carta per le stampanti degli uffici
provinciali o se ha regolarmente pagato gli stipendi. Pagare gli stipendi è
normale e anche tenere in ordine le strade lo è. Non facciamo confusione. Non
prendiamo in giro i cittadini.
Luca
Craia