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giovedì 24 giugno 2021

Una foto per San Serafino, il nuovo concorso della Pro Loco di Montegranaro.

 

Nuova simpatica iniziativa della Pro Loco di Montegranaro che propone un concorso fotografico intitolato “UNA FOTO PER SAN SERAFINO”. Si tratta di scattare foto aventi per soggetto l’amata chiesa del Santo Patrono di Montegranaro, San Serafino, oppure la festa patronale e inviarla per messaggio alla pagina Facebook della Pro Loco. L’immagine può essere reale, quindi una foto in senso stretto, oppure un’opera pittorica. Le immagini pervenute saranno pubblicate sulla pagina stesse e quella che riceverà più reazioni (sono esclusi i commenti) sarà scelta come copertina per il programma cartaceo della prossima Festa di San Serafino, che si svolgerà il prossimo ottobre. Iniziativa simpatica e piacevole, che va nella direzione di stimolare il senso di comunità.

 

Luca Craia

martedì 23 agosto 2016

Il ritorno della Pro Loco fantasma.



I funerali della Pro Loco sono stati celebrati da tempo. A ufficiarli è stata la Sindachessa stessa quando cercò in tutti i modi di creare un coordinamento delle associazioni di Montegranaro e subendo una delle peggiori sconfitte politiche della sua fin qui breve carriera di Primo Cittadino, con le associazioni che risposero picche in massa, lasciando a “coordinarsi” le solite tre/quattro organizzazioni tirapiedi. Però l’impeto col quale Sindaco e Amministrazione Comunale spinsero allora per la creazione di questo organismo inutile (se non per porre quel controllo sul mondo associazionistico che tanto sta a cuore ai Democratici) sanciva di fatto la fine definitiva della Pro Loco targata Iacopo Gentili. Una fine prematura, però, perché la naturale scadenza della superassociazione era ancora lunga da venire.
Ora però la scadenza del mandato del Direttivo “Gentili” sta arrivando. Cadrà, infatti, il prossimo ottobre. E già si registrano i primi movimenti, i primi rumori di guerra. Truppe cammellate (ora si dice così, mi pare) stanno già scendendo in campo e si profila la creazione di un nuovo direttivo che prenda le redini del precedente, prematuramente scomparso. Si tratta, con ogni evidenza, dell’ennesimo tentativo dell’Amministrazione Mancini di mettere le mani sulle associazioni. L’evidenza è data dal fatto che a Montegranaro non esiste più alcuna esigenza di una Pro Loco, se non per una sorta di coordinamento privo di qualsiasi potere decisionale ma a totale servizio di eventuali bisogni dei vari sodalizi. Può servire, ma se ne può fare a meno. Specie dopo la creazione dell’Ente Presepe che, di fatto, raccoglie la stragrande maggioranza delle associazioni stesse diventando esso stesso una sorta di punto di raccordo.
Cosa vogliono fare il Sindaco, l’assessore al turismo che non c’è e alla cultura della sagra della sarciccia Beverati, l’assessore al tutto e niente Basso e l’assessore al derete me mure Perugini? Lo abbiamo detto, prendere il controllo delle associazioni. Come? Non ne ho idea, anche perché le associazioni sono tante, spesso in contrasto tra loro, ma quando tocchi la loro autonomia mordono. Quindi come si muoveranno? Non lo sappiamo. Ma ho paura che lo scopriremo presto. E penso che ci sarà da divertirsi.

Luca Craia

lunedì 5 ottobre 2015

L’amministrazione sfasciatutto




Riflettevo sull’articolo della Pravda di ieri riguardo la volontà del Comune di indire un bando per la gestione dell’area del Parco Fluviale. C’è da riflettere, effettivamente, perché gli scorsi anni il laghetto era diventato un bel giardino, frequentato e goduto da Montegranaresi e non, e tutto questo non costava niente o quasi alla collettività. C’era la Protezione Civile che lo curava amorevolmente come fosse l’orto di casa e c’erano tante associazioni che volontariamente e senza compenso alcuno organizzavano eventi. C’era anche la Proloco, alla quale, inizialmente, la maggior parte delle associazioni cittadine dava volentieri una mano.
Poi è venuto il commissario che, ravvisate alcune irregolarità, ha fatto recintare il laghetto. Infine è venuta la coalizione di Montegranaro Riparti ed è accaduto quanto segue:
- il laghetto è rimasto recintato;
- la Protezione Civile, nel frattempo, limitava al minimo le azioni. Il motivo non lo so ma posso immaginarlo;
- la Proloco perdeva piano piano l’appoggio di quasi tutte le associazioni, ben istruita da Sindaco e assessori vari, con le due/tre associazioni accreditate in comune (tutti sappiamo quali siano, non serve nominarle) a soffiare sul fuoco delle polemiche e a costruire muri contro muri. Ricordate la cacciata di Arkeo dalla settimana della cultura che aveva ideato e organizzato con la Provincia di Fermo. Risultato: dopo pochi mesi la Proloco moriva;
- la festa del 1 maggio 2015 saltava perché nessuno voleva infilarsi in un clima così avvelenato;
azioni politiche continue spaccavano le associazioni dall’interno; intanto si provava in tutti i modi a mettere i volontari gli uni contro gli altri, allo scopo evidentemente di favorire le solite associazioni amiche (e politicizzate).
Giungiamo così a oggi: il laghetto è una giungla impraticabile, come impraticabile sta diventando il panorama culturale montegranarese, senza assessore, senza Proloco, e con un clima tesissimo nel quale va a inserirsi anche la geniale idea dell’albo delle associazioni: inutile e pretenzioso pretesto per mettere naso e mani nelle associazioni stesse, chiedendo documentazioni come l’atto costitutivo (a che pro) e una relazione, udite udite, sulle attività svolte come se il Comune ne avesse in qualche modo parte.
Quale sia l’obiettivo di Ediana Mancini e dei suoi collaboratori appare oscuro. Quali siano i risultati di questa politica attuata fin da subito e mai abbandonata nonostante i risultati nefasti è evidente. Ora tocca pure fare il bando per gestire uno spazio cittadino che, fino a poco fa, era della città e gestito dai cittadini.

Luca Craia