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venerdì 5 febbraio 2016

L’architetto fa le case partendo dal tetto



Vorrei entrare nella testa dei nostri amministratori e capire, se fosse possibile, quali strambi meccanismi mentali li porta a investire in qualcosa che non c’è. Vorrei capire il nostro assessore al centro storico come ragiona quando pensa di investire nella promozione turistica di un paese che non è visitabile dai turisti se non in minima parte. Vorrei capire come pensa di portare i turisti che vanno a Rimini a visitare Montegranaro, cosa crede di potere offrire e, qualora questi venissero, cosa gli farebbe visitare, come li accoglierebbe, quali servizi e infrastrutture penserebbe di mettere loro a disposizione.
Non ha davvero senso quello che stanno facendo con i nostri soldi presentandolo come promozione della città. Promuovono il turismo per cosa? Dove li portiamo i turisti, oltre che negli outlet e a Sant’Ugo? In un centro storico pericoloso? Promuovere il turismo significa puntare sull’economia a esso legata. Quale economia vogliamo legare al turismo in un paese senza centro storico, dove nessuno penserebbe mai di aprire un’attività economica nel centro storico ridotto in questo stato.
Quindi? Quindi stiamo sprecando soldi, soldi che potrebbero essere investiti nella stessa direzione ma partendo dalle fondamenta, da quel centro storico che cade e che, al momento, non può certo essere attrattivo turisticamente. Rendiamocelo, e poi investiamo in promozione. Per fare le case, l’architetto dovrebbe saperlo, si parte dalle fondamenta, non dal tetto.

Luca Craia

giovedì 21 maggio 2015

La promozione turistica di Arkeo è anche internazionale



Mi è giunto ieri per posta il volume The Marche & San Marino, libro della collana Blue Guide realizzato dalla scrittrice, giornalista, storica e guida turistica Ellen Grady. È un volume destinato alla vendita nei paesi anglosassoni, partendo dall’Inghilterra ma con una distribuzione mondiale. In questo libro si parla della regione Marche e delle sue bellezze e, tra queste bellezze, troviamo anche Montegranaro e, in particolare, la chiesa di Sant’Ugo.
Come ci è arrivata la scrittrice inglese a Montegranaro? C’è arrivata grazie alla promozione di Arkeo. È stata accompagnata dai nostro volontari. Si è innamorata del paese e anche della nostra associazione, tanto da richiederne la tessera, tessera che, poi, è diventata onoraria per ovvi motivi.
Questa guida verrà distribuita in mezzo mondo. Che valore ha questa promozione? Quanto dovrebbe pagare, ad esempio, il Comune per promuovere la città in questo modo? La promozione, comunque, c’è ed è forte. Il suo valore, anche economico, è enorme. Alla collettività non è costata nulla. Ci ha pensato, come fa da sempre, Arkeo.
Non voglio vantarmi di quello che facciamo, io e i miei soci. Pare brutto. Però tocca farlo perché troppe volte il lavoro che svolgiamo ed i risultati che ne conseguono non vengono apprezzati, almeno a Montegranaro (altrove sì, siamo conosciuti e molto apprezzati). Quindi tocca, quantomeno, far conoscere quello che si fa non tanto per attaccarsi la medaglia, cosa che non ci interessa. Lo dobbiamo fare perché ci si permetta di continuare a lavorare come abbiamo fatto fino a oggi e di poterlo fare senza interferenze o ingerenze. I risultati ci sono e premiano non solo noi ma Montegranaro. Che Montegranaro, almeno, ci lasci continuare.

Luca Craia

mercoledì 25 marzo 2015

Santa Croce meta sempre più ambita grazie all’Associazione Santa Croce e ad Arkeo



Anche oggi abbiamo assistito ad una bella prova sinergica da parte delle due associazioni che si occupano di beni culturali, Arkeo e Associazione Santa Croce, che hanno di nuovo unito forze e competenze per valorizzare il territorio. Una folta delegazione dell’Archeoclub di Fabriano ci ha chiesto di essere guidato in una visita alla Basilica Imperiale e la nostra Sabina Salusti, coadiuvata da quello che forse è il più fine conoscitore di questo monumento, Manfredo Longi, ha volentieri soddisfatto la richiesta con viva soddisfazione dei nostri amici fabrianesi che hanno anche goduto di un giro fuori programma nel centro storico di Sant’Elpidio a Mare. Ancora una volta è d'obbligo ringraziare la famiglia Berdini per la disponibilità.
L’intento dei due sodalizi culturali di sostenersi vicendevolmente nello sforzo di promozione del nostro patrimonio culturale continua a dare buoni frutti. La formula è semplice: si collabora, mantenendo ognuno la propria identità e le proprie peculiarità, laddove questo si renda necessario. Quello che si spera è di creare la base per collaborazioni più ampie, che coinvolgano altre realtà simili ma anche enti e istituzioni, perché si instauri una rete culturale di promozione del Piceno. Siamo convinti che l’economia che ne nascerebbe potrebbe avere proporzioni di grande importanza, anche se le nostre realtà devono necessariamente muoversi su base volontaria. Insomma: abbandonare i campanili, gli interessi privati, i personalismi per lavorare verso l’obiettivo comune. Per ora ci stiamo riuscendo piuttosto bene.

Luca Craia