Torna alla ribalta sulla scena
politica la questione delle retrocessioni delle aree edificabili. Di cosa si
tratta? Il Comune di Montegranaro darebbe la possibilità a proprietari di
appezzamenti in area edificabile di retrocedere gli stessi, ossia di
dequalificarli ad aree agricole. Il vantaggio per il proprietario è fiscale,
ovviamente: le tasse sono ben diverse. Però si perde la possibilità di
edificare e quindi valore economico. Ma
a ciò si trova la soluzione rendendo il provvedimento provvisorio,
congelandolo. In questo modo il proprietario di uno di questi pezzi di terreno
potrebbe farlo ritornare edificabile nel momento in cui se ne verificasse la
necessità. Molto comodo, non c’è che dire.
Ma ci sono delle valutazioni da
fare. Innanzi tutto vorrei capire che vantaggio ne trae la comunità. Il
vantaggio del proprietario è evidente, ma quello del cittadino no. La
retrocessione di terreni per 40.000 metri cubi di volumetria edificabile ha
come conseguenza un minore introito fiscale per il Comune. Come si intende
compensarlo? Qualcosa mi dice che a pagare saranno i cittadini. Consideriamo
che sono solo sei i possidenti che hanno beneficiato del provvedimento, mentre
a pagare, eventualmente, saremo tutti. I conti non mi tornano.
Poi ci sono delle curiosità, ad
esempio la fretta con la quale il provvedimento è stato portato in Consiglio
Comunale, cioè immediatamente dopo le elezioni, e questo qualcosa potrebbe
volerlo dire. E poi c’è Perugini che non firma il provvedimento in Provincia perché
ci sarebbero delle incompatibilità (per forza, è l’assessore all'urbanistica
e, contemporaneamente, Presidente della Provincia Stessa) ma in Consiglio
Comunale a Montegranaro le incompatibilità non ci sono e vota tranquillo. Boh?
Luca Craia