Ricevo da tempo numerose
segnalazioni circa lo stato di degrado in cui è precipitato il quartiere di San
Liborio a Montegranaro. Così ho fatto un veloce sopralluogo per verificare
quanto vi fosse di vero e ho constatato come il quartiere che una volta era il
fiore all’occhiello della città, il più ricco e popoloso, quello di cui si era
orgogliosi di esserne residenti oggi versa in condizioni, oserei dire, pietose.
Mentre dall’altro lato della
città sono stati fatti cospicui investimenti per l’arredo urbano e le
infrastrutture, mentre a Santa Maria crescono le attività e si è continuato
negli anni a costruire, a San Liborio gli investimenti sono fermi da anni, non
ci sono nuove costruzioni, le attività commerciali sono quasi sparite. Le
infrastrutture sono vecchie di cinquant’anni, i marciapiedi, dove esistono,
sono sbriciolati, cresce erbaccia ovunque, si evidenziano frustoli incolti
preda dell’abbandono, sporcizia ovunque. Non esistono spazi verdi, aree
attrezzate per i bambini. Il quartiere, in sostanza, sta morendo.
Non intendo innescare gare tra i
quartieri di Montegranaro: il centro storico è una cosa a parte perché rappresenta
il cuore della città, la sua memoria, la sua anima. Né voglio creare diatribe
tra i due quartieri laterali, San Liborio e Santa Maria. Il mio intento è solo
quello di evidenziare una forte disparità di attenzione da parte della politica
e dell’amministrazione pubblica verso il primo, disattenzione che dura da anni
e che sta generando danni ingentissimi. Credo che la prossima amministrazione,
qualunque essa sia, debba necessariamente riequilibrare gli investimenti
dotando il quartiere più a est di Montegranaro almeno di strutture minimali
quali spazi attrezzati, verde, marciapiedi dignitosi, e studiare sistemi di
incentivazione per riattivare il commercio che, evidentemente, sta morendo.
Luca Craia