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mercoledì 13 luglio 2016

Baccano notturno: quando la maleducazione danneggia il centro storico

Sono molti i residenti del centro storico a lamentarsene, anche se, visto il trattamento subito dal sottoscritto durante Veregra Street solo per aver chiesto un po’ di educazione e rispetto, sono guardinghi nel denunciare apertamente la cosa. Ma il problema c’è ed esiste: si fa baccano fino a tardi in centro e nelle zone limitrofe (in questo periodo al Campo dei Tigli). Lo si fa in orari inaccettabili, fino alle 3 e oltre. Questo, oltre a essere contro la legge, è segno di profonda inciviltà, di mancanza di rispetto, di disamore per la propria città vista solo come un luogo dove fare casino per poi tornarsene a casa.
Non tutti possono dormire fino a tardi e la gente comincia a essere esasperata. Qualcuno l’ha già fatto, altri lo stanno meditando: andare a dormire fuori, in agriturismo, albergo, affittare una casa. Ma non tutti se lo possono permettere. Tutto questo perché non si rispettano le regole fondamentali della convivenza civile e anche perché queste regole non vengono fatte rispettare.
Che tristezza vivere in centro, dice una persona. Non dovrebbe essere così, dovrebbe essere un privilegio. Ma non si può vivere tutta l’estate con l’incubo di non poter dormire perché c’è chi festeggia. Si festeggi, si facciano manifestazioni, ma a un orario accettabile, oltre il quale si smetta. Questo è un ulteriore sfregio verso il centro storico, un ulteriore motivo di degrado, un ulteriore abbassamento del livello della qualità della vita dei residenti.
E se provi a dire qualcosa ti dedicano danze tribali. Questa è Montegranaro.

Luca Craia



martedì 23 febbraio 2016

L’integrazione passa attraverso il rispetto delle regole e degli altri.



Come si integra uno straniero in un Paese ospitante? Ovviamente adeguandosi alle regole, alle norme e alle tradizioni di quel Paese. Questo non deve necessariamente implicare la rinuncia alla propria cultura e tradizione, ma comporta l’adeguamento delle stesse a quelle del Paese in cui si è deciso di vivere, anche se temporaneamente. Il rispetto delle regole è fondamentale, anche di quelle più elementari, così come il rispetto per gli altri e per l’ambiente in cui si vive. Non si può pensare di farsi accettare dai cittadini del Paese che ci ospita se ne offendiamo la dignità col nostro comportamento.
Ecco quindi che diventa inaccettabile il modo in cui le zone di Montegranaro dove insistono grandi agglomerati di extracomunitari, diventino vittime di stati di degrado gravi e degeneranti. Si badi bene: non sto facendo di tutte le erbe un fascio. Ci sono stranieri ben più educati degli stessi Italiani, ma è un dato inconfutabile che nelle zone dove abitano più stranieri ci siano situazioni di degrado, vedi il cosiddetto “hotel house”, via Magenta e buona parte del centro storico. Per quest’ultimo, poi, c’è stato un evidentissimo aggravamento della situazione in seguito all’assegnazione degli alloggi popolari nell’ospedale vecchio. Molto probabilmente si tratta di una minoranza di incivili in mezzo a una maggioranza di brave persone, ma rimane il fatto che queste brave persone accettano questo stato di cose senza prendere provvedimenti. E i cittadini italiani ne debbono subire le conseguenze.
Nel contempo chi deve vigilare non vigila, chi deve sanzionare non sanziona e il paese scivola in uno stato di prostrazione mai visto prima. A poco servono, allora, le iniziative volte a favorire l’integrazione, se questa volontà di integrazione non parte in maniera evidente dagli stranieri stessi. Serve a poco insegnare loro la nostra lingua se non rispettano nemmeno il nostro paese, il nostro territorio. Serve a niente imparare noi i loro costumi quando loro dimostrano di non interessarsi affatto dei nostri, né di avere il rispetto dovuto per il Paese che li ospita. Imporre, anche con misure pesanti, il rispetto delle regole e verso il Paese che sta dando loro da vivere è il primo passo per l’integrazione. Altrimenti stiamo parlando di aria fritta.

Luca Craia