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lunedì 23 maggio 2016

Sabato si inaugura la nuova ala della casa di riposo



Sono terminati i lavori di ampliamento del Residence per Anziani di Montegranaro, lavori importanti e onerosi, necessari per mettere a norma la struttura e per rendere il soggiorno degli ospiti più confortevole. È stato un grande impegno economico per il Consiglio di Amministrazione, con la collaborazione del Comune di Montegranaro, ma anche un impegno di tempo, come dice lo stesso Presidente, Lucio Melchiorri, che ha seguito personalmente l’andamento dei lavori con la stessa diligenza con cui dirige la sua azienda.  
Lucio Melchiorri
Sabato 28 maggio, quindi, alle 15.30 si inaugura l’ampliamento della struttura. Il programma è molto semplice: ci saranno gli interventi di rito dello stesso Presidente e del Sindaco, ci sarà la benedizione del Parroco e un buffet al quale è invitata tutta la cittadinanza. Credo sia motivo di orgoglio per Melchiorri aver portato a termine questo progetto, nonostante tante avversità e qualche trabocchetto politico al quale ha saputo reagire con stile e sobrietà. Ora che il suo mandato è davvero in scadenza, così come quello di tutto il Consiglio di Amministrazione, è giusto che riesca a prendersi questa soddisfazione.

Luca Craia

venerdì 30 gennaio 2015

Gismondi non ci sta e rilancia le accuse di Antonelli.



Riceviamo e pubblichiamo la replica dell'ex Sindaco e Consigliere Comunale Gastone Gismondi al Presidente del Consiglio Comunale Wlater Antonelli (leggi l'articolo)

Caro Antonelli, pur volendo crederle circa la presentazione della mozione, che a Suo dire è stata protocollata il 12.08.2013, mi sembra di capire che la stessa non è mai approdata in Consiglio Comunale.
Le ricordo che ai sensi del 2° comma dell’art. 39 del TUIL, la formazione dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale è demandata al Presidente e non al Sindaco e, con animo sereno, sono nelle condizioni di dover rispedire al mittente le Sue accuse di calunnia.
Semmai, visto che l’allora Presidente del Consiglio Comunale è molto intimo alla Vostra compagine politica, La invito a rivolgere ad egli ogni e qualsiasi rimostranza.
Nel ribadire con forza che il sottoscritto non ha mai preso visione della Sua mozione, un consiglio però, caro Antonelli, mi sento di darle, visto che auspica un confronto politico e sereno, giustamente basato su principi etici ed educazione, valori questi che sento miei ed ai quali mi sono sempre inspirato.
Sia più sereno, rispetti di più le persone ed il prestigioso ruolo che ricopre in seno al Consiglio e – soprattutto - faccia suo il vecchio precetto che vuole non si faccia ad altri ciò che non si ama per se stessi; la calunnia - una cosa da vili che denota vigliaccheria ed è lo specchio di un animo abietto ed ignobile - ferisce le persone, soprattutto quelle per bene : il sottoscritto, o lo stesso Presidente della Casa di Riposo, e con essi la cittadinanza tutta, mi creda, la rispetteranno di più.

Gastone Gismondi

giovedì 29 gennaio 2015

Scoppia l’amore in Stranamore? Ce lo dirà la Casa di Riposo.



Vi ricordate quanti sconquassi, terremoti addirittura, preannunci di ecatombe c’erano stati durante i primi mesi di governo della Giunta Mancini? Che fine hanno fatto i malumori, i mal di pancia, le esternazioni feroci sui giornali (e su questo blog), gli intenti bellicosi, i voti semicontrari? Tutto rientrato? Tutti d’amore (stranamore) e d’accordo? Dubito.
Dubito perché i silenzi in politica parlano, a volte, più delle parole, specie quando seguono parole precise, specie quando, in certi ambienti, comunque le voci si ricorrono. C’è un confine temporale da superare per fare il vero test di tenuta della maggioranza e ci stiamo avvicinando a grandi passi: il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo. Sarà un atto politico difficile, anche perché illecito nei tempi (il Consiglio di Amministrazione non è scaduto e c’è da augurarsi che il Presidente Melchiorri faccia valere le sue ragioni, sia per completare il buon lavoro fatto fino a oggi sia per ribadire un principio di legalità). Sarà difficile, però, soprattutto perché ci sarà battaglia per le nuove nomine. Anzi, probabilmente la battaglia è già in atto ma noi non lo sappiamo.
Un posto in Consiglio di Amministrazione è appetibile per molti, non tanto per gettoni o rimborsi quanto per il prestigio. E non solo: la Casa di Riposo muove persone, ospiti e dipendenti, può fare accordi economici importanti, gestire il personale in modi diversi. Può fare, in breve, politica a largo raggio, dove per politica si intende quell’insieme di meccanismi che esulano dal rapporto eletto/elettore. A volerlo più di tutti, pare evidente ma lo dicono anche voci insistenti, sembra siano il Presidente Antonelli e il solito gruppo di Ubaldi, non pago di aver già raccattato più di quanto il suo peso elettorale (per quanto ci si affanni a far credere il contrario) possa consentire. Si tratta di inserire uomini vicini in posti chiave; del resto la politica, quella antica, quella che faceva la vecchia Democrazia Cristiana (ma la faceva meglio), funziona così.
Ed ecco che si pacificano i ribelli: la De Luca, che fece quasi cadere la maggioranza sulla votazione per la variante Bisacci, sembra si sia in qualche modo accontentata. Antonelli e Ubaldi attendono il rinnovo delle cariche. E quando questo ci sarà, probabilmente, qualcuno resterà  scontento. Vedremo. Intanto c’è Basso (quello anziano) che è pronto a stampellare la maggioranza. In cambio di cosa non sappiamo, ma certamente non per scopi umanitari.
E il Pd? Sembra appagato dalla vicepresidenza di Perugini alla Provincia, non pare vogliano di più ma chissà, probabilmente qualche pretesa l’avranno anche loro. Sembra però che preferiscano lasciare gli scranni alti agli altri, se non altro proprio per sopire le intemperanze e i malumori e tenere insieme questo strano puzzle amministrativo.
E Sel? Incomprensibile, almeno per ora, il loro atteggiamento. Non sembrano della partita, non chiedono nulla, sono stati trattati a pesci in faccia e, ciononostante, rimangono “fedeli” alla loro maggioranza. Eppure questa maggioranza l’hanno fatta traballare fin dall’inizio. Eppure questa maggioranza non è propriamente inquadrabile in una politica di “sinistra”: non c’è collegialità, non c’è scambio con la cittadinanza, non c’è una politica sociale che possa essere definita tale. C’è, invece, una componente di destra molto forte. La domanda è: che ci fanno lì in mezzo?
Il rinnovo delle nomine è molto vicino: già a febbraio dovremmo cominciare a vedere i primi movimenti. Ci sarà da divertirsi? Probabile.

Luca Craia

domenica 14 dicembre 2014

La maggioranza menzognera



Mi domando a cosa serva, al di là delle opportunità politiche, degli appetiti da accontentare, dell’esigenza di poltrone, dell’improcrastinabile necessità di ristabilire equilibri interni. Mi domando perché si debba scendere alla menzogna, all’inventarsi le cose nel vero senso della parola, sapendo che non è possibile non essere smentiti. Va bene il delirio di onnipotenza che sembra affliggere gli amministratori ma era davvero impensabile che Melchiorri non rispondesse alla grande fandonia fatta pubblicare sul giornale da Sindaco e Vicesindaco. E la risposta non poteva che essere una smentita. E allora perché ridursi a questo? Perché cadere così in basso? Perché mentire alla cittadinanza?
La menzogna di un amministratore pubblico è gravissima. Tradisce la fiducia del cittadino e dell’elettore. Intacca l’integrità della figura di chi amministra che deve essere di specchiata onestà. Mentire è tradire. Politici che mentono cadono ovunque. Clinton subì un impeachment per aver mentito sul caso Lewinsky. La gente si dimette per aver detto bugie ai cittadini. Da noi si fa con estrema tranquillità e si pubblicano le menzogne sui giornali così, come nulla fosse.
Il caso della Casa di Riposo sta scendendo davvero troppo in basso. Dopo l’evidente tentativo di lottizzazione politica tipicamente da prima repubblica alla faccia del nuovo che avanza ora arriviamo alla menzogna che è forse la cosa più grave che un politico possa fare contro il proprio elettorato. Ora attendiamo le giustificazioni ma credo ci sia poco da giustificare.

Luca Craia

mercoledì 10 dicembre 2014

Domenica torna la bella musica per la Prioria



Si terrà domenica 14 dicembre, alle ore 16.00 presso la bellissima chiesa di San Serafino il secondo concerto voluto da Arkeo, intitolato “Hear my prayer, ascolta la mia preghiera o Dio”. Questa volta l’organizzazione è in sinergia con l’Accademia dei Dissennati, per valorizzare culturalmente il centro storico di Montegranaro dandogli vita con iniziative culturali di alto livello. Dopo il bellissimo “Per Corde e Voce”, nel quale abbiamo potuto ascoltare musica antica rara e bella, ora è la volta di un programma per voci, organo, viola e contrabbasso tutto incentrato sulla musica sacra. Sarà proprio l’Accademia dei dissennati, questo gruppo vocale di giovani talenti musicali, accompagnati da altrettanto valenti strumentisti, ad eseguire pezzi di Purcell, Simpson e Stanley nella magica atmosfera della nostra San Serafino.
Il concerto è dedicato agli ospiti del Residence per Anziani di Montegranaro, la casa di riposo la cui struttura confina proprio con la chiesa cappuccina teatro dell’evento. Inoltre sarà un’occasione per raccogliere offerte finalizzate a finanziare gli ultimi restauri della Priorale dei SS.Filippo e Giacomo, la magnifica chiesa barocca chiusa da anni i cui lavori di recupero e messa in sicurezza stanno volgendo al termine ma che, per essere ultimati necessitano di ulteriori fondi. Nella fattispecie Arkeo si propone di finanziare il restauro della pala dell’altare maggiore, raffigurante l’Immacolata Concezione. Il costo dell’intervento è cospicuo  per cui servirà un grande impegno da parte di tutti.
Sono invitati, quindi, tutti i Montegranaresi ma non solo, perché la musica sarà bellissima e godibile e perché Montegranaro si sta abituando ad accogliere numerosi ospiti provenienti da ogni dove, come è stato la scorsa domenica per l’apertura mensile di Sant’Ugo. Per cui rinnoviamo l’appuntamento a domenica 14 dicembre, ore 16.00, presso la chiesa di San Serafino. L’ingresso, naturalmente, è gratuito.

Luca Craia

martedì 2 dicembre 2014

Antonelli difende la lottizzazione. Ma non eravate voi il nuovo?



Comprendo la posizione del Presidente del Consiglio Comunale di Montegranaro, Walter Antonelli. La comprendo ma non la condivido. Certo, dal punto di vista di chi fa politica da anni e la fa secondo i dettami di un modus operandi appartenente alla prima repubblica e alle sue logiche il ragionamento di Antonelli non fa una piega. È vero quanto egli afferma, ossia che tutte le amministrazioni che si sono succedute fino ad oggi hanno cambiato i membri dei consigli di amministrazione degli enti controllati dal Comune. Nulla di strano, quindi, secondo Antonelli, che anche l’amministrazione Mancini lo faccia.
Per me invece è strano. Perché è stata proprio Ediana Mancini ad affermare ripetutamente, in campagna elettorale e dopo, che la sua amministrazione sarebbe stata diversa, che avrebbe rivoluzionato il modo di gestire la cosa pubblica, che avrebbe utilizzato metodi trasparenti e meritocratici. Ora io mi domando dove sia la meritocrazia nel voler sostituire un CDA in carica, la cui scadenza, se non si vuole cavillare, avverrà solo tra qualche mese. Mi domando quale sia la rivoluzione politica, il nuovo modo di gestire la cosa pubblica. Non che questa amministrazione, in questo modo, si dimostri peggio delle altre che l’hanno preceduta. Ma non è nemmeno migliore come ci era stato promesso: è uguale.
Poi, se vogliamo dare retta alle illazioni, alle chiacchierette che, sorprendentemente, Walter Antonelli cita come fonti e alle quali sembra dar credito, il discorso cambia. La faccenda del contatore è davvero brutta, specie se non suffragata da fatti concreti. Non mi piace questo modo di fare politica che utilizza con estrema leggerezza il pettegolezzo, la diceria, la chiacchiera da comare. Un utilizzo che spesso diventa diffamatorio e che potrebbe e dovrebbe essere sanzionato. Ne uccide più la lingua che la spada (Siracide, 28:18). Chi usa certi metodi lo sa bene.

Luca Craia

domenica 30 novembre 2014

Gli equilibri instabili della maggioranza e l’ansia di nuove nomine.



Che la maggioranza che governa Montegranaro si regga in piedi su più di una stampella è chiaro come il sole; come, del resto, era chiaro che avrebbe avuto un equilibrio instabile sin dalla progettazione di una coalizione così eterogenea e composta dalle molteplici facce della sedicente sinistra – che già da sole male si accordano – più una componente di destra neanche poco estrema. Ma ci domandavamo cosa c’era dietro all’ansia di nominare un nuovo CDA per la casa di riposo comunale. La risposta comincia a venire fuori. Non che ce ne fosse bisogno: chi capisce un po’ di politica sa come vanno certe cose.
Il fatto è che già circolano i nomi dei papabili al posto dell’uscente forzato presidente della fondazione, Lucio Melchiorri, che avrebbe sì, a norma di legge e di logica quasi un anno ancora di carica ma che deve essere sacrificato in anticipo per saziare appetiti e mantenere in piedi un governo che, altrimenti, si fracasserebbe sul selciato di piazza Mazzini, salvo che Melchiorri, com’è auspicabile, faccia valere le sue ragioni, se non altro, per una questione di principio.
I nomi che circolano non li faremo ma già circolano, fidatevi. E sono nomi noti, tutti riconducibili a parti, frazioni, frammenti di questo composito schieramento. Ogni nome accontenterebbe una parte. C’è da vedere chi si accontenterà e chi no, cosa avverrà a nomina avvenuta, chi sarà soddisfatto e chi non lo sarà. E c’è da vedere chi non lo sarà cosa farà di conseguenza.
In effetti, i vari mal di pancia che si erano palesati negli ultimi mesi si sono ultimamente placati non per il miracoloso effetto di qualche farmaco antispastico ma proprio per l’attesa di vedere chi poteva ottenere cosa. Tra un po’ i nodi verranno al pettine e vedremo se ci sarà stata la capacità di accontentare tutti o no. Certo il PD è contento: ha piazzato un vicepresidente in provincia coi voti del centro-destra (grazie a questo bizzarro sistema che ha salvato le abrogate province) e questo può essere appagante. Ma Sel ha le sue pretese, il centro del Presidente del Consiglio anche, mentre il Vice Sindaco e il suo inesauribile appetito cerca di piazzare altre pedine di peso. Qualcun altro sembra essere già stato fatto contento con incarichi veniali ma di visibilità mediatica.
L’unico che non ha pretese, per ora, è quello che fa da ruotino di scorta, che appoggia all’esterno, che ha detto, fin dall’inizio di questa stramba avventura, “contate su di me, quel che accada”. Non sembra che Basso cerchi nomine comunali: evidentemente punta ad altro, magari a votazioni a venire nel 2015. E nel 2015 ce ne sono di importanti. Ad’è un manicomio…

Luca Craia

martedì 25 novembre 2014

Casa di riposo. Perché tanta fretta di sostituire il CDA?




Forse sono un po’ tardo io ma non riesco proprio a capire il perché di tanto accanimento da parte dell’Amministrazione Comunale sulla questione della scadenza del consiglio di amministrazione del Residence per Anziani. Una diatriba che sta sottraendo energie e tempo all’amministrazione della città, ai problemi più seri e urgenti, una questione che, per quanto il sindaco si prodighi per far apparire qualcosa di diverso, somiglia tanto alla vecchia e ritrita pratica di lottizzazione delle poltrone. Altrimenti non si capirebbe perché ci sia tutta questa urgenza di mandare a casa il Presidente.
Perché, mi pare di capire, il problema sta proprio nella figura del Presidente della fondazione. Infatti leggo oggi sul Carlino che il Sindaco è possibilista sulla conferma di alcune figure all’interno del CDA ma sembra non transigere sulla sostituzione del Presidente. Perché? Lucio Melchiorri è persona integerrima, di specchiata onestà e provate capacità organizzative e amministrative e i risultati ottenuti durante la sua gestione dell’Ente sono premianti. Al di là della data di scadenza (che comunque mi pare sia quella indicata dallo stesso Presidente, ossia tra poco meno di un anno) si sta conducendo una battaglia contro la persona ingiusta, immeritata, illogica. A meno che la logica non sia quella di accontentare qualche personaggio più gradito all’Amministrazione.
Perché se è vero che alcuni “membri già operanti” potranno essere riconfermati (sarebbe interessante sapere quali), non si capisce perché il Presidente o altri membri debbano essere sostituiti. Quale logica è dietro a questo ragionamento? Se Melchiorri ha lavorato bene così come pare a quasi tutta Montegranaro, perché dovrebbe essere avvicendato con tutta questa premura facendo una questione di puntiglio sulla data di scadenza? Perché tutta questa fretta, urgenza, ansia? Non sarà mica un ennesimo tentativo di tenere in equilibrio una maggioranza che è parsa in bilico fin dal primo giorno? A farne le spese, come sempre, sarà la città.

Luca Craia

giovedì 20 novembre 2014

Casa di Riposo: Comune contro Melchiorri. Parte la lottizzazione delle cariche.



È davvero brutta la faccenda del Comune che attacca la Presidenza della casa di riposo di Montegranaro. È brutta perché assomiglia tantissimo alle vecchie pratiche di lottizzazione degli incarichi e delle poltrone che tanto abbiamo deprecato nel recente passato e che, invece, sembrano non aver mai abbandonato la politica. Non è neanche remunerata la poltrona di presidente del Residence per Anziani, eppure fa gola alla politica e questa, apertamente e senza veli, nell’ormai conclamato delirio di onnipotenza, non si fa scrupolo nemmeno di attaccare l’attuale presidente sulla stampa e dichiarare di “acquisire informazioni sui bilanci” con un tono che suono minaccioso e intimidatorio.
La disputa è sulla data di scadenza del mandato del presidente che, secondo il Comune, sarebbe già passata mentre secondo il Presidente stesso, Lucio Melchiorri, cadrà soltanto l’anno prossimo in quanto il suo mandato parte dalla costituzione della Fondazione. Triste diatriba, in quanto la valutazione non dovrebbe essere su date e scadenze ma sull’operato di questo consiglio di amministrazione. Personalmente non conosco il bilancio ma vedo i fatti e vedo una struttura che funziona e cresce, vedo utenti soddisfatti e un lavoro portato avanti bene. Solo questo dovrebbe contare, tanto che, se davvero il mandato fosse scaduto, non esiterei a rinnovarlo a chi, come Melchiorri, ha lavorato bene.. Lo scavare tra i numeri del bilancio appare meschino e dà la netta impressione che quella poltrona, non remunerativa ma prestigiosa, forse fa gola a qualcuno, magari qualche non eletto alle ultime elezioni. Tristissime sfrizzionate.

Luca Craia