Volevo raccontarvi quanto mi è accaduto poco fa e, con questo,
tornare sull’argomento della disciplina stradale, dei pericoli che vi sono
connessi e di come ovviare. Il fatto: scendo da casa mia, nel centro storico di
Montegranaro, e attendo il verde al semaforo che regola il traffico nella
strettoia di Porta Romana. Al verde parto e, da via Elpidiense Nord, mi arriva
addosso, per fortuna frenando in tempo, un ragazzino alla guida di un furgone
che consegna patatine ai bar. Dietro di lui altre due macchine, tutte passate
col rosso. Alle mie proteste quello risponde che sono passato io col rosso. Io
replico che avrei chiamato i Carabinieri e lui mi fa, tranquillo tranquillo:
qua siamo in tre, tu stai da solo, a chi vuoi che diano retta?
Questo è un costume quotidiano in quell’incrocio. Il semaforo è un
accessorio che si può anche ignorare. Capitasse un incidente è sempre la mia
parola contro la tua e, come in questo caso, potrebbe facilmente risultare più
credibile il falso. Il pericolo c’è, perché non sempre le velocità consentono
di fermarsi tempestivamente, tanto che di incidenti se ne sono verificati
tanti.
Come si fa a ovviare? Facile, si educa la gente. Per farlo è
indispensabile il controllo e la sanzione. Siamo diventati il paese delle
telecamere. Mettiamo anche i semafori dotati di telecamere, quelle che ti fanno
la foto quando passi col rosso. Si ripagano da sole e, vista la maleducazione
imperante, in poco tempo. Così la gente imparerà a rispettare la legge e il
prossimo mentre il Comune, magari, si ritroverà qualche solod in più da
investire in sicurezza stradale. Ci vuole tanto?
Luca Craia