Sparisce una ruspa a
Montegranaro. Non è stata rubata, è stata semplicemente persa, qualcuno l’ha
messa da qualche parte e non ci si ricorda più dove. Questa è una ricostruzione
semplicistica, ovviamente, ma dà il senso della situazione. La notizia è
apparsa sul giornale che rimarcava l’indignazione dell’attuale maggioranza
contro l’ex sindaco Gismondi per questo increscioso accadimento.
Quando ho letto l’articolo per
prima cosa mi è venuto da ridere: sembra una storia di Pirandello. Poi però ho
riflettuto e ho capito che da ridere c’è ben poco. Siamo di fronte all’ennesima
prova che questa maggioranza è prigioniera del proprio ruolo di opposizione,
mantenuto per tanti, troppi anni e ora divenuto parte genetica della coalizione.
Di solito è l’opposizione che
cerca modi di gridare contro la maggioranza, di sbatterla sul giornale, di
creare disappunto, di lanciare accuse. A Montegranaro avviene il contrario: l’opposizione,
che fino a pochi mesi fa sedeva sui banchi del governo cittadino, oggi tace e
lascia che la maggioranza, che invece era esattamente dove sta ora l’opposizione,
faccia da sé. E questa che fa? Continua a fare opposizione, stavolta contro l’opposizione
visto che in maggioranza ora ci stanno loro. Le trovano tutte: dalla continua
ricerca di responsabilità circa il disastro delle casse comunali alla molto
meno seria e molto più ridicola storia della ruspa scomparsa.
Questo, al di là della facile
ilarità, desta preoccupazione. Infatti un governo preoccupato di lanciare
accuse a chi, invece, dovrebbe svolgere istituzionalmente questo ruolo, ha
evidentemente qualche problema di identità. Nel frattempo l’opposizione, quella
vera e attuale, tace. Forse per buoni motivi, visto l’andazzo.
Luca Craia