Ho letto con una certa tristezza la nota apparsa su una spalla della
Pravda di ieri dove Gastone Gismondi si lamentava di una mancata telefonata da
parte di Carlo Pirro sull’eventualità di concordare un tavolo per studiare le
modalità di applicazione del baratto, una tristezza non tanto dovuta a una
presunta permalosità che traspare dalle parole pubblicate dal giornale
relativamente alla telefonata che non ci sarebbe stata, quanto alla difficoltà
di comunicazione tra le varie opposizioni in Consiglio Comunale.
La telefonata sembra quasi un pretesto per rimarcare le distanze senza
scendere nello specifico della proposta. La telefonata d’altronde non ci
sarebbe stata ma avrebbe potuto esserci nel giro di poche ore, visto che la
dichiarazione dei Cinquestelle era di martedì e quella di Gismondi di giovedì
e, quindi, di tempo ne è passato ben poco. Del resto, poi, stasera c’è
Consiglio Comunale e c’è quindi occasione di incontrarsi e parlare a
quattrocchi.
Però questi toni poco concilianti non aiutano a fare una opposizione
efficace. La forza dell’attuale schieramento di maggioranza, quando era all’opposizione
(e, ricordiamolo, all’epoca erano due gruppi distinti), era proprio nell’azione
coordinata e concertata. Invece, nell’attuale Consiglio, siedono ben tre gruppi
di opposizione (considerando opposizione anche Basso che, però, nei fatti
opposizione non è) e se non riescono a concordare delle azioni comuni e
sprecano tempo ed energie in scaramucce come questa, la maggioranza ha gioco
facile, e non solo per il baratto amministrativo ma anche per la questione
Calepio e altri argomenti forse più pesanti.
Luca Craia