Perché un ladro dovrebbe
commettere un’effrazione e un furto in biblioteca? Cosa pensa di rubare? Quali
preziosi oggetti, secondo la logica del ladro, sarebbero custoditi in
biblioteca? Libri? Uno che ruba non dovrebbe trovare preziose queste cose. E,
infatti, i libri non li ha toccati, il ladro (o i ladri) che, la scorsa notte,
sono entrati di nuovo nella Biblioteca Comunale. Forse perché non erano ladri.
Forse si è trattato, come dice un caro amico col quale, a volte, mi trovo a
concordare inaspettatamente, del “solito sgarro, di qualche figlio di buona
donna che in età infantile deve aver ricevuto pochi calci nel sedere, e che in età
adolescenziale gioca a fare il gangster. E che, puntualmente, rimarrà impunito…”.
Hanno
portato via un computer, sembra, e qualche spicciolo. Il computer è stato
trovato poco distante, rotto. Un atto vandalico più che un furto. Ma perché? Perché
contro la biblioteca? Perché rappresenta la cultura, l’unica cosa che ci può
salvare, che può salvare anche questi imbecilli?
Ancora
una volta dobbiamo testimoniare l’imbarbarimento della nostra società. Una
società in cui la violenza diventa sempre più tollerata e applicata, anche
nella quotidianità. Dove la gente viene tranquillamente insultata sui social
network (io ne so qualcosa), dove un omicida riceve 300 “mi piace” su Facebook
per aver ucciso la moglie, dove non si ha più timore di nulla, rispetto di
nulla e nessuno. Dove viene rubata per ben tre volte la targhetta di Arkeo
sulla porta di Sant’Ugo (e a farlo non sono certo stati dei ragazzini), e
questo sembra una sciocchezza ma sciocchezza non è, piuttosto è un brutto
segnale. Dove si assalgono le scuole elementari, le scuole medie, la
biblioteca. Dove la gente non è più sicura, comincia ad avere paura, invoca
ordine. Ma l’ordine parte dalle nostre case e da cosa inculchiamo ai nostri
figli. Non c’è videosorveglianza che tenga per arginare la deriva sociale e
culturale che abbiamo preso. Servono interventi sull’educazione e sulla
repressione, serve attenzione, serve serietà ed esempio. Serve che il mondo
degli adulti faccia vedere come ci si comporta partendo dalle piccole cose,
come, ad esempio, parcheggiare rispettando gli altri, non urinare per strada,
non sporcare. Quando, invece, vediamo le regole più elementari calpestate
quotidianamente persino da chi è preposto a farle rispettare anche distruggere la Biblioteca Comunale
sembra lecito.
Luca Craia