Sarebbe bastato poco per dare un
segnale diverso. Non si è mai trattato, d’altronde, di voler sanare l’economia
italiana (e quella montegranarese) tagliando le indennità agli amministratori. Si
trattava di far vedere che chi amministra è disposto a sacrificarsi così come
fanno i comuni cittadini. Invece si è dimostrata, ancora una volta, l’estrema
distanza che c’è tra la vita reale e chi ne detta le regole.
Una bruttissima pagina, l’ennesima,
della politica nostrana. Una scena fatta di reciproche accuse di ipocrisia e
incoerenza, tutte fondate, eccezion fatta per i 5 Stelle che di indennità non
ne hanno mai prese. Accuse fondate e reciprocamente giuste. Infatti, è vero che
chi oggi ha proposto la mozione (Viviamo Montegranaro) l’aveva bocciata (la
stessa, così come è stato dichiarato) qualche anno fa quando fu presentata da
membri dell’attuale maggioranza. È anche vero che chi oggi l’ha bocciata l’aveva
proposta para para. Tutto ciò dimostra tante cose e forse l’attaccamento al
vile denaro dei nostri politici è l’ultima. Dimostra insensibilità, distanza dai
problemi reali, scarso rispetto per i cittadini. Non ci ha commosso la strenua
difesa del proprio reddito da parte degli amministratori: lo sappiamo benissimo
che è giusto che vi sia un compenso, ma un gesto simbolico sarebbe stato
apprezzato.
Un gesto simbolico, infatti.
Questo intendevo dicendo che sarebbe bastato poco. Sarebbe bastato che la
maggioranza, pur respingendo la mozione congiunta dei 5 Stelle e del gruppo di
Gismondi, avesse proposto di istituire una commissione per studiare una
proposta unitaria e condivisa. Invece ci si è limitati a salvaguardare il
proprio gettone. Brutta scena. L’ennesima.
Luca Craia