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lunedì 23 gennaio 2017

Quanto guadagnano gli amministratori di Montegranaro?

Pubblico, senza altro intento che quello di soddisfare la curiosità dei cittadini, l’importo delle indennità mensili che vengono corrisposte per il loro impegno pubblico alle cariche istituzionali che governano la città di Montegranaro. Gli importi sono lordi.
- Ediana Mancini - Sindaco - € 2.788,87
- Endrio Ubaldi - Vicesindaco - € 1.533,88
- Roberto Basso, Giacomo Beverati, Aronne Perugini e Cristiana Strappa – Assessori - € 1.254,99
- Walter Antonelli - Presidente del Consiglio Comunale - € 139,44

                                      
Luca Craia

mercoledì 18 gennaio 2017

Neve e pericolo valanghe. Emergenza su emergenza: il disperato appello del Sindaco di Ussita.



Marco Rinaldi, Sindaco di Ussita
C’è oltre un metro di neve nell’area del Monte Bove. Ci sono centinaia di capi di bestiame che non hanno più una stalla e muoiono di freddo. Ci sono i loro allevatori, che necessitano di approvvigionamenti e che sono tagliati fuori dalle zone “vive” (per usare un eufemismo) dalla copiosa nevicata. Già arrivare fino a Visso e poi Ussita è complicato: la strada è percorribile ma sporchissima e pericolosa. Le vie interne, che collegano i centri alle frazioni, sono bloccate.
Il Sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, è disperato: non ha i mezzi per raggiungere le frazioni di Vallestretta e Casali, in particolare Casali. Ha chiesto l’intervento dell’Esercito ma, al momento, entrambe le zone sono sostanzialmente isolate ed è impossibile raggiungerle. A questo va aggiunto il pericolo valanghe. Un dispaccio della Protezione Civile allerta su un forte rischio valanghe sul Monte Rotondo e sui rilievi circostanti, cosa estremamente preoccupante in quanto l’eventuale valanga rischia di precipitare sugli allevatori e le stalle di Vallestretta. Una situazione surreale.
Le scosse di stamane si sono sentite forte ma non è possibile se vi siano stati ulteriori danni alle strutture del centro di Ussita e di Visso in quanto tutto è nascosto dal manto nevoso. Suona amaramente ironica la battura di Rinaldi quando dice che danni alle persone non ci sono stati perché le persone non ci sono.
Una zona abbandonata dallo Stato e dalla Regione. Ci sono decine di persone che lavorano e cercano di mantenere vivo quel territorio dimenticato dalle Istituzioni, e non si riesce nemmeno a tenere percorribili le strade. Sono gravissime le responsabilità che il mondo politico italiano e regionale si sta caricando sulle spalle. Sono responsabilità che parlano di morti di animali e di potenziali gravissimi pericoli per l’incolumità delle persone.
                                      
Luca Craia

martedì 17 gennaio 2017

La Banda ha bisogno di soldi. Ma il Comune dove sta?




Ero tra i fondatori della Banda Omero Ruggieri. Lo Statuto dell’associazione l’ho scritto io di mio pugno e ho presieduto io la prima assemblea dei soci, quella costituente. Lo stesso logo dell’associazione è una mia creazione grafica. Ci hanno militato entrambi i miei figli fina dal primissimo momento e uno ancora si esibisce con la Banda, pur nella difficoltà di ritagliare i suoi tempi con quelli del gruppo. È quindi logico che io abbia un forte legame affettivo con questo progetto che ho visto nascere, dall’idea di Annalena Matricardi, ed evolversi fino ad arrivare a oggi.
Credo, però, che sia giunto il momento di cambiare marcia. Sono uscito dall’associazione qualche anno fa per motivi personali e ho perso di vista quello che è il lato decisionale dell’associazione, ma penso che la Banda Omero Ruggieri abbia bisogno di scuotersi, di scrollarsi di dosso tanti fardelli che si porta dietro dal passato e guardare al futuro come una realtà importante, anzi, imprescindibile per la città di Montegranaro.
Le varie vicissitudini che il progetto ha vissuto, dovute alla necessità di fondi sempre più pressante e alla difficoltà di reperirli, hanno lasciato strascichi. Attualmente la Banda vede una partecipazione di un’altra associazione, gli Amici della Musica, che sono una sorta di azionisti di maggioranza, come un loro socio ha affermato in una conversazione con me qualche tempo fa. Questo, e la continua necessità di ricercare di fondi, tengono la banda lontana dal resto del mondo associativo e, dopo tanti anni, le impediscono di diventare davvero quello che dovrebbe essere per sua natura: un patrimonio comune.
La soluzione è una sola: eliminare i problemi economici. Le strade privatistiche oggi sono impercorribili ed è totalmente utopico quello che l’ex presidente Sandra Conti chiede alla cittadinanza di Montegranaro: l’azionariato popolare, per essere efficace, dovrebbe essere diffusissimo e, vuoi per la crisi, vuoi perché la banda stessa stenta a farsi riconoscere come patrimonio comune, non vedo questa come una strada percorribile. L’unica vera strada è che il Comune di Montegranaro riconosca l’utilità sociale e culturale del progetto e lo finanzi in toto.
La banda è preziosissima perché fornisce educazione musicale, e l’educazione musicale è fondamentale per la costruzione di una personalità aperta, intelligente e disciplinata. Nel contempo svolge una funzione sociale in quanto fornisce ai giovani, in quest’epoca di vuoto emozionale e morale, un obiettivo alto e prezioso. Infine svolge un’innegabile funzione culturale, diventando strumento utilissimo per ogni sorta di manifestazione cittadina. Tutto questo venga riconosciuto dal Comune e sia motivo perché la Banda venga finanziata pubblicamente. Del resto di soldi buttati via su progetti bislacchi ed effimeri ne abbiamo visti anche troppi. Questo è un investimento per Montegranaro. Si abbia il coraggio di farlo e si tolga dal pantano questa bella realtà che, altrimenti, potrebbe avere un futuro piuttosto fosco.
                                           
Luca Craia