È paradossale, secondo me, che a
fare gli interessi degli imprenditori del centro Italia, in particolar modo delle
Marche, in particolarissimo modo del distretto calzaturiero, interessi che poi
collimano con quelli dei lavoratori stessi e di tutto un comparto produttivo,
quello delle scarpe, appunto, fortemente provato dalle scelte politiche non
proprio lungimiranti del nostro governo, sia un partito che ha nel suo nome la
parola Nord. È stata la Lega Nord,
infatti, partito che gode fondamentalmente di tutta la mia disistima, a
interpretare nella giusta maniera, per una volta e forse per sbaglio, i
problemi e i bisogni della nostra regione economica.
I rapporti economici e
commerciali con la Russia,
da anni partner principale dell’industria calzaturiera italiana e, quindi, del
distretto calzaturiero fermano-maceratese che ne rappresenta il polo
principale, seppure già in crisi da diverso tempo, hanno subito nell’ultimo
periodo un brusco arresto proprio a causa delle sanzioni economiche decise
inopinatamente e immotivatamente (aggiungo anche stupidamente) dall’Europa
germanica e dall’Italietta di Renzi. A parte lo scarso interesse a livello
nazionale per questa incredibile presa di posizione del nostro governo che
danneggia il Paese stesso senza portare giovamento alcuno a nessuno, nella
nostra zona la politica non se ne è occupata.
Ecco allora i seguaci del buon
Salvini, ormai ben istruiti su come trovare argomenti di impatto popolare, che,
per una volta, trovano una strada condivisibile da seguire: un sit in di
protesta lungo la strada per protestare contro le sanzioni alla Russia. L’iniziativa,
a cui hanno partecipato, pare, diverse decine di persone, lascerà probabilmente
il tempo che ha trovato ma farà guadagnare ulteriori consensi al partito più
destrorso d’Italia.
Nel frattempo la sinistra locale
è in tutt’altre faccende affaccendata: a Fermo si stanno allegramente scannando
fra di loro, a Sant’Elpidio danno libera
interpretazione a Fratelli Coltelli, a Montegranaro, dove sembra che vadano
tutti d’amore e d’accordo, si preoccupano di sputare veleno sugli avversari e
inaugurare pulmini scolastici piuttosto che tutelare con qualche tipo di
iniziativa, una qualsiasi, anche per salvare un po’ la faccia, quegli
imprenditori con cui sono andati a fare passerella al Micam. Così vanno le cose
in Italia.
Luca Craia