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mercoledì 18 maggio 2016

Monte San Giusto: il sindaco guadagna 8 posti di lavoro e ne perde il doppio



È una questione di matematica. La giustificazione che il Sindaco di Monte San Giusto ha dato nel corso di un’assemblea pubblica, durante la quale, peraltro, è stato duramente contestato dalla cittadinanza bipartisan, per aver avallato il progetto di costruzione di un impianto di smaltimento per rifiuti edili, potenzialmente molto nocivo e pericoloso, è stata questa: produce posti di lavoro. Alla domanda di qualcuno se questi posti di lavoro fossero stati quantificati la risposta è stata che saranno otto.
Tutto questo macello per otto posti lavoro. Mettere a rischio la salute dell’intera popolazione per otto posti di lavoro è fantascienza. Consideriamo che questi, poi, sono i progressisti, quelli attenti all’ambiente, quelli ecologici. Ma si ricordano di essere anche un pelino di sinistra solo quando si devono inventare questa baggianata dei posti di lavoro.
Perché, in realtà, di baggianata si tratta. Perché, in realtà, i posti di lavoro si perdono, anziché guadagnarli. Basta fare due conti elementari. Nell’area interessata dalla costruzione dell’impianto, e quindi direttamente coinvolte nel subire le prime conseguenze delle produzioni di inquinanti che potrebbero scaturire dallo stesso, ci sono due aziende eccellenti che producono ricchezza e lavoro: un agriturismo rinomato, Il Noceto, e una casa vinicola di recente apertura, la Cantina Santori (errata corrige : nella prima stesura di questo pezzo ho erroneamente indicato la cantina Bastianelli; mi scuso con gli interessati).
Queste aziende rischiano di essere seriamente danneggiate dalla presenza della struttura che il Sindaco lascerebbe nascere per creare posti di lavoro. Addirittura Il Noceto starebbe lavorando per ottenere la certificazione biologica che, probabilmente, mai otterrà se, a pochi metri, avrà un impianto potenzialmente inquinante Queste aziende rischiano addirittura la chiusura, con conseguente perdita di posti di lavoro in numero superiore a quelli stimati dal Sindaco come guadagnati. Che dire: amici di Monte San Giusto, comprate un pallottoliere al vostro Sindaco.

Luca Craia

venerdì 13 maggio 2016

Italia Nostra I progressisti sangiustesi, l’ambiente e le parentele politiche con i nostrani


Sotto riporto un comunicato redazionale di Italia Nostra che dice tutto, per cui non dovrei aggiungere altro. Mi limito a sottolineare come i cugini sangiustesi dell’amministrazione montegranarese, con la quale vanno d'amore e d'accordo, per la serie “una faccia, una razza”, in tema di ambiente riescono a surclassare i nostri e alla grande. Mentre i nostri si limitano al silenzio, colpevole e gravissimo, ma pur sempre silenzio sulla questione dell’antenna Vodafone, i nostri dirimpettai addirittura approvano una variante al PRG in barba a tutti vincoli, al buon senso e alla stessa coerenza, per far realizzare un centro di smaltimento per rifiuti pericolosi. Speriamo non ne nasca una competizione a chi fa peggio perché, visti i campioni in gara, sia nostri che loro, rischiamo di vederne delle belle. O delle brutte. Leggete sotto.

Luca Craia

Marche: un’industria pericolosa in area tutelata a Monte San Giusto?
L’8 marzo del 2014 Italia Nostra fu invitata a Monte San Giusto per partecipare ad un incontro per la “FABBRICA DELLE IDEE”, organizzato da un gruppo di giovani che poi vinse le elezioni amministrative comunali. In quella occasione Italia Nostra fu invitata per illustrare la necessità della tutela dell’ambiente e della salute come previsto dalla Costituzione Italiana. E’ pertanto con sorpresa che siamo stati informati che sembra esservi la volontà, da parte dei vincitori di quelle elezioni, di far approvare una variante al Piano Regolatore del Comune per localizzare su suolo agricolo, con un alto livello di salvaguardia, il progetto di una azienda che non ha alcuna caratteristica di start up, di impiego di tecnologie avanzate, di occupazione qualificata.
Il progetto riguarda un impianto di riciclaggio di rifiuti speciali (scarti di edilizia) che, per legge, è una attività pericolosa di 1^ classe che dovrebbe avere una estensione di 10.400 metri quadrati per trattare circa 20.000 tonnellate l’anno di rifiuti con la produzione di polvere e di PM10, di traffico pesante, di rumore, di distruzione del paesaggio agricolo naturale con l’immissione di reflui, pur trattati, nel Torrente Cremone!
Per far ciò si rende necessaria la approvazione di una variante al Piano Regolatore Comunale perché la previsione di un insediamento industriale nella area interessata, nella frazione di San Filippo, è in contrasto con quanto previsto:
-  dal PRG vigente in quanto essa è “area agricola di salvaguardia paesistica ambientale dove non è consentita alcuna nuova costruzione”,
-  dal Piano Territoriale di Coordinamento perché rientra nelle “aree coltivate”
-  dal Piano Paesistico Ambientale perché rientra “nell’area di alta percettività visuale”,
-  dal Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici perché è “paesaggisticamente vincolata” essendo entro la “fascia di rispetto del torrente Cremone”.
Al di là dei pareri di alcuni enti con una marea di prescrizioni che nessuno sarebbe in grado di far rispettare, il problema è quale sviluppo economico e sociale si intenda proporre per Monte San Giusto.  La realizzazione di una industria pericolosa in area di pregio naturale è quanto rimane di tutte le avvincenti idee che furono elaborate dalla “fabbrica delle idee” solo due anni fa? E’ quindi un problema politico quello che il Consiglio Comunale dovrà sciogliere prossimamente, ascoltando in primo luogo i cittadini e ragionando se il progresso possa essere rappresentato dal sacrificio del suolo, dell’ambiente, della salute dei cittadini.
Ci appelliamo pertanto al Sindaco ed ai Consiglieri Comunali affinché tale riferita volontà sia smentita dai fatti, bocciando, se proposta, la variante al vigente Piano Regolatore.