Possiamo archiviare, dopo l’ultima
“notte bianca”, anche questa edizione del Veregra Street Festival, un’edizione
partita un po’ lenta, dando l’impressione che la gente partecipasse, sì, ma con
poco entusiasmo e con una vena malinconica. Un’edizione minacciata dalla
pioggia, battuta dal vento, per poi riprendersi, prendere quota. Un’edizione
che, comunque, ha chiuso col botto, con le ultime due serate che hanno
registrato un pieno eccezionale, tanta gente, tanti spettacoli, un paese attivo
e dinamico preso d’assalto da gente di ogni dove venuta per divertirsi e fare
festa.
Veregra Street è certamente
perfettibile, migliorabile, ci sono molti aspetti che fanno discutere, sui
quali si può lavorare per perfezionare il festival che, comunque, rimane un
qualcosa di cui Montegranaro può e deve andare fiero, un momento in cui la
nostra cittadina diventa, almeno per una settimana, capitale del divertimento e
della cultura. Bravo, ancora una volta, Giuseppe Nuciari, direttore e
organizzatore ormai espertissimo e competente. Bravo soprattutto nello
scegliersi una squadra che funziona, a cominciare da quel Francesco Marilungo
senza il quale, credo, non si potrebbe organizzare una macchina come quella del
Veregra Street.
Si può migliorare, dicevo,
soprattutto la parte assimilabile alla sagra, che non deve mai e poi mai
prendere il sopravvento sulla connotazione culturale del festival e che,
soprattutto, deve trovare un migliore equilibrio tra la presenza dell’associazionismo
che fa ristorazione e la ristorazione vera e propria, quella fatta da
imprenditori che rischiano, investono e, soprattutto, pagano le tasse. Per il
resto, anche questa volta, ottima organizzazione, bellissimi spettacoli, un
paese, semel in anno, vivo, vivace, attrattivo. Ora studiamo iniziative perché questo
si ripeta nell’arco dell’anno.
Luca Craia