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domenica 13 dicembre 2015

A che punto è l’UNICAM?


Don Giovanni Carnevale, grande dimenticato dall'Unicam, fondatore della teoria di Carlo Magno in Val di Chienti.

La domanda, giustamente, se la pone Medardo Arduino, lo storico dell’architettura nonché autore di una delle più interessanti interpretazioni della presenza carolingia nelle Marche: a un anno dalla famosa conferenza di Macerata, nella quale si annunciarono studi accademici approfonditi sulla questione “Carlo Magno in Val di Chienti”, e dopo nutriti finanziamenti pubblici per sostenere gli studi che il professor Gilberto Pambianchi e il suo staff si accingevano a svolgere per conto e col sostegno dell’Università di Camerino, a che punto siamo?
Medardo Arduino
Al di là del discorso soldi, che pure sono importanti, saremmo tutti interessati, almeno noi appassionati si storia, di sapere circa gli sviluppi o addirittura gli esiti di questa ricerca svolta da importanti accademici e con mezzi altrettanto importanti. Purtroppo da allora nulla abbiamo saputo. Abbiamo anche organizzato un convegno a Montegranaro per parlare della questione, dove sono intervenuti tutti i titolari delle varie branche della ricerca, fin qui svolta da studiosi locali con mezzi propri, compreso il fondatore della teoria e purtroppo ingratamente dimenticato dalla stessa Università, quel Giovanni Carnevale che, per primo, volenti o nolenti, ha formulato l’ipotesi di un Carlo Magno marchigiano; ma al convegno non si è visto nemmeno un eventuale osservatore dell’Unicam.
Credo sia giusto, dopo un anno, almeno informare, fare il punto. Perché, vedete, il silenzio non è così costruttivo, non è così trasparente e, soprattutto, potrebbe far nascere qualche sospetto che, magari, non si è giunti a nulla, che siamo ancora al palo. E questo sarebbe davvero un peccato, visti i proclami iniziali e, soprattutto, l’investimento profuso. Attendiamo con fiducia di essere edotti.

Luca Craia

lunedì 23 marzo 2015

Arkeo e l’archeologia montegranarese


I resti di una torre di guardia


Sembra tornare all’interesse generale la pieve del SS.Salvatore ed i suoi resti dopo che gli stessi sono stati visitati parzialmente dallo storico locale Daniele Malvestiti. Al di là della rivendicazione del reperimento degli stessi, che conta poco ma che va attribuita al sottoscritto e ad Antonella Leoni e Sabina Salusti, che, nell’ottobre del 2013, entravano quasi per sbaglio, durante le perlustrazioni degli ipogei, nella cappella murata che apparteneva all’antica chiesa montegranarese, è importante che si trovi un modo per rendere fruibili questi importanti resti della nostra storia. Da qui ben venga l’interessamento di Malvestiti e i vantaggi che questo può comportare. 
Rilievi sui sotterranei di Sant'Ugo
Montegranaro ha un grande patrimonio nascosto del quale Arkeo si sta occupando fin dalla sua fondazione, non soltanto per quanto riguarda, appunto gli ipogei, ma anche ricercando fonti e testimonianze del nostro diretto passato anche attraverso collaborazioni esterne con università (Chieti) e professionisti e studiosi. Ricordiamo il rinvenimento della torre di guardia, la stessa pieve, gli studi sui sotterranei di Sant’Ugo e di San Pietro e altri canali di studio che al momento preferiamo non svelare vista una certa propensione da parte di altre realtà che imitano la nostra a far diventare proprie le cose altrui. 
I resti dell'antica Pieve del SS.Salvatore
Sarebbe utile, e l’ho già proposto a Malvestiti, unire le proprie forze e, soprattutto, le proprie competenze per migliorare l’azione di ricostruzione della storia cittadina. Arkeo ha già in campo due archeologi, un ingegnere e un geologo, ha collaborazioni con studiosi locali e nazionali. Ma far convergere le energie nostrane in un unico progetto sarebbe senz’altro cosa positiva. L’impedimento attuale è l’atteggiamento delle suddette realtà che puntano più a danneggiare che a costruire alla ricerca di una visibilità effimera. Noi dal canto nostro continuiamo la nostra opera anche perché, al punto in cui è arrivata, non può più essere fermata a meno di non voler disperderne i risultati. Mutassero gli atteggiamenti di cui sopra noi siamo aperti a qualsiasi proposta di collaborazione che guardi solo al risultato.

Luca Craia