Ieri ho fatto un esperimento. Era un esperimento un po’ azzardato e ne
ero cosciente, perché ogni volta che nomini la Sutor a Montegranaro, se non sei
un adepto accettato, rischi grosso. Conscio del pericolo, ho deciso di volerlo
correre per amore della “scienza” e ho scritto un articolo per spiegare gli
aumenti della Tasi utilizzando un bieco stratagemma: mettere un titolo che non
c’entrasse nulla ma che richiamasse l’attenzione maggiormente rispetto a un
titolo che parlasse di tasse. Così ho titolato utilizzando il nome della Sutor,
pensando che questo potesse moltiplicare le visualizzazioni. È bene spiegare
che, non avendo questo blog inserzioni pubblicitarie, aumentare le visite non
comporta alcun vantaggio economico, checchè qualche luminare del web ne dica. I
risultati non sono stati quelli sperati ma mi hanno fornito parecchi dati su
cui ragionare.
Prima di tutto ho potuto constatare che utilizzare il nome della Sutor
crea interesse ma in maniera molto minore a quanto mi potessi aspettare. L’articolo
è stato visualizzato su Facebook 3544 volte dalla pubblicazione a questo
momento in cui scrivo. Buono ma non eccezionale, articoli su altri argomenti
hanno fatto più visualizzazioni. Il dato interessante è un altro, però. A 3544
visualizzazioni corrispondono 836 aperture (e quindi presunte letture) dell’articolo,
un numero non distante dallo standard di qualsiasi articolo. Questo significa
che, se il titolo ha creato interesse, pochi, in rapporto alle visualizzazioni,
se lo sono andati a leggere.
Interessantissima, per quanto prevista, la reazione di molti
Montegranaresi, arrabbiatissimi solo per il fatto che io abbia impropriamente
utilizzato il nome della Sutor e creato una falsa speranza (il titolo si
riferiva a una improbabile riammissione in A della squadra) e prodighi di
commenti sia su Facebook che, ovviamente in forma anonima, sul blog. L’epiteto
più delicato che mi sono beccato è stato “ebete”. Sto ancora ragionando sull’opportunità
di sporgere denuncia verso questi miei ammiratori. Vedremo. Sono quasi tutti
giovanissimi (fatta eccezione per qualche ultra quarantenne di esclusiva
anagrafe; come dice un mio caro amico, la crescita del cervello è
ineluttabile, quella della mente no) e non so se voglio essere io il primo a
macchiare la loro fedina penale. Ciò testimonia che a Montegranaro puoi
bestemmiare qualsiasi dio ma non ti azzardare a pronunciare invano il nome della
Sutor. Comunque, a conti fatti, mi aspettavo qualche insulto di più.
Il dato, comunque, più interessante è il fatto che non si siano
registrati commenti legati alla Tasi, che tocca le nostre tasche in maniera
pesante, mentre sulla Sutor, che non c’entrava niente con l’articolo, ne
abbiamo avuti in quantità. Concludiamo:
-
un conto è leggere il titolo, un altro è leggere
l’articolo. La maggioranza non legge gli articoli per cui è importante
comunicare un messaggio col titolo;
-
la violenza verbale su Facebook è in crescita
esponenziale, specie nelle giovani generazioni, e questo è un dato su cui
bisognerebbe riflettere;
-
il cittadino montegranarese ha scarso interesse
nell’informarsi anche su cose che riguardano il proprio portafoglio, salvo poi
lamentarsi quando è in fila alla Posta per pagare;
-
il cittadino montegranarese è scarsamente
reattivo su questioni legate alla vita pubblica mentre diventa una belva come
si sconfina nello sport;
-
cercare di migliorare in qualche maniera questo
paese (e, se vogliamo, anche questo Paese, visto che il microcosmo montegranarese
rispecchia in scala il macrocosmo italiano) è cosa ardua, forse impossibile, e
può essere classificata come puro esercizio mentale;
-
francamente non sono sicuro che valga la pena
proseguire nell’esercizio mentale;
-
i Talebani non stanno solo in Afghanistan e non
sono necessariamente maomettani.
Luca Craia