Il nuovo che avanza, i
“dissidenti”, il nuovo volto del centro-destra montegranaresi, oltre a quello
dei tre artefici del commissariamento del Comune di Montegranaro (il quarto
pare fosse malato), è il volto di due giovanissimi del panorama politico di casa
nostra: Giuseppe Tappatà, storico segretario dell’allora PSI di Basso, e di
Giancarlo Venanzi, il cui curriculum politico è noto a tutti, due ragazzini. La
loro proposta? Udite udite: ricompattiamo la coalizione, basta che se ne vada
Gismondi. Ma come, dico io, volete ricombattere una colazione che avete
giudicato fallimentare al punto da far cadere l’amministrazione da essa
sostenuta? Potevate discutere, mettere sul tavolo proposte, rimetterla in
carreggiata e finire il mandato. Invece avete preferito il commissario. E ora
volete rimetterla insieme? Follia? Opportunismo? Strategie bislacche? O forse incrollabile
fiducia nella distrazione (chiamiamola così) dell’elettore?
Intanto Gismondi, dal canto suo,
continua a lanciare strali contro la Lista Stranamore. Accusa Ediana
Mancini di poca esperienza politica, dimenticando che personaggi ben più
esperti, come lui stesso e il suo ex mentore Gianni Basso hanno sortito
risultati a dir poco discutibili per il nostro Comune. Accusa Perugini di non riconoscere i lavori effettuati dalla
sua amministrazione e, fra quelli che enumera, include anche quelli fatti dalla
provincia. Accusa l’opposizione di aver votato la sfiducia. Dimentica che l’opposizione,
di solito, dovrebbe fare, appunto, l’opposizione.
Sarebbe bello che il centro
destra nostrano si ricompattasse. Con queste premesse sarebbe davvero
divertente.
Luca Craia