Trovo ridicole le giustificazioni dell’Amministrazione Comunale circa
il comportamento tenuto nell’iter per la concessione dei permessi per l’antenna
telefonica di San Liborio, così come trovo stomachevole il solito rimpallare le
accuse con l’infantile giochetto dell’“allora
tu che hai fatto?”. Sembra di stare all’asilo. La contraddizione sta
proprio nelle misure che si stanno prendendo in questi giorni: ora si
incontrano i cittadini, si convocano assemblee, si parla con la gente. Perché tutto
questo non è stato fatto per tempo?
Credo che un buon amministratore, uno di quelli che davvero amano la
propria città, si sarebbe dovuto comportare molto diversamente. Posto che, in
assenza di un piano antenne, il Comune potesse fare ben poco (e qui possiamo
parlare all’infinito sulla responsabilità di non avere redatto tale piano
antenne, ancorché deliberato da tempo), un buon amministratore, appena saputo
di quanto stava per accadere, avrebbe convocato la cittadinanza per informarla e
per lanciare un messaggio preciso: cari cittadini, come Comune possiamo fare
poco, ma l’opinione pubblica, in questi casi, ha un grande potere; muovetevi,
organizzatevi e avrete il nostro più completo appoggio.
Invece c’è stato solo silenzio. Un silenzio che si è interrotto
bruscamente quando L’Ape Ronza ha fatto sapere cosa stava accadendo a tutti. E
ora si cerca di correre ai ripari con azioni che definire ridicole è poco.
Comunque, se il Comune smette di fare dietrologia e si mette sul serio a
disposizione dei cittadini è comunque un fatto positivo. Ma il comportamento
che vedo è esattamente quello di cui i nostri amministratori stanno accusando
la minoranza: si sta strumentalizzando la situazione nel tentativo grottesco di
recuperare un minimo di credibilità. Troppo tardi.
Luca Craia