I miei
passi sulla sabbia, il mio incontro con il mare e sempre i miei pensieri che
silenziosi riecheggiano la mattina, all’alba, quando intorno ci solo pace e il
canto del mare.
Avevo
bisogno di ritrovarlo e di ritrovarmi in questa vastità che è la vita, giorni
di pensieri e di tumulti del cuore, giorni in cui si continua a sperare
che ritorni un po’ di umanità nei cuori delle persone che confuse, stordite,
perse, continuano a sperare in un mondo migliore, un mondo dove non si debba
più leggere di dolore, un mondo dove torni ad albeggiare abbracciandoci con
quella e di quella luce di cui abbiamo bisogno.
Vedo
questa vastità riempirsi di corpi esanimi, privi di vita che galleggiano nel
suo abbraccio, vedo i sogni infranti di chi si reca qui da noi attendendo
conforto e pace, vedo gli occhi distratti continuare a non capire, vedo questo
silenzio o leggo parole usate a sproposito e non so come fare, vorrei stare
zitta per esprimere lo sdegno, vorrei urlare silenziosamente e questo urlo
continua imperterrito dentro me, non si zittisce, non mi da tregua, mi dilania,
non chiude le ferite ma le amplia a dismisura, mi fa compagnia, una compagnia
che non vorrei ma di cui non posso e non riesco a fare a meno, poiché non mi scivola
addosso la vita.
Avrei
voluto non sentire più di donne che vengono uccise come se fossero manichini
senza anima, avrei voluto non assistere impotenti a decapitazioni che fanno
pensare ad un film horror, che nemmeno i grandi registi cinematografici hanno
mai realizzato, avrei voluto non sentire più che chi viene privato del lavoro
preferisce scegliere il suicidio alla continuazione di una vita che non offre
loro più la dignità di essere vissuta, avrei voluto…
Si
susseguono giorni in cui i passi diventano pesanti e le orme che si cerca di
lasciare nel cuore di qualcuno sembrano svanire al primo passaggio di un’onda
birichina, che si diverte a cancellarle; si attendono soluzioni e non ci si
comprende più, non ri riesce più a far emergere il buono che c’è, si soffoca
silenziosamente, si nascondono i sentimenti perché esporli vuol dire mettersi a
nudo e sentirsi vulnerabili, si confonde questo con la vergogna che dovrebbe
provare chi invece sta facendo di tutto affinchè questo accada.
Tutti
persi nei propri pensieri, tutti con un bel telefonino in mano a condividere
immagini di sorrisi e lauti pranzi, di tramonti e di mare e nessuno che scava o
guarda dentro, nessuno che corre verso l’altro e l’abbraccio che gli invia
tramite uno smile non è in grado di donarlo nella realtà, si fuggono gli
incontri, si spostano gli sguardi, non si regalano sorrisi; c’è crisi anche per
dispensare quelli, o forse c’è molto poco di cui dover sorridere e così si
dimentica la vita.
Molti i
miei passi sulla sabbia, molti i miei risvegli all’alba, molti gli scatti alle
piccole cose che fanno grande la vita, molti gli instanti che ho voluto fermare
nel cuore, molte le parole come sempre non dette, molti i silenzi che invece
hanno parlato e sono sempre qui, sempre a chiedermi il perché di tutta questa
cattiveria che gioca a strattonare le vite, le nostre vite che invece avrebbero
solo bisogno di luce, di trasparenza, di speranza, di opportunità che
superficialmente non ci regaliamo perché un po’ ci siamo arresi e non deve
essere così.
Doveva
essere pace, comunione, ritrovarmi con il mio elemento, ritrovare l’anima che
infondo non ho mai perso, è stato un cammino lungo i miei pensieri mai
terminato, solo mitigato dalle onde che tanto adoro, da questo cercare sempre
questo mare, da questo immergermi nei pensieri in modo totale .
E’ stato
un percorrere la mia strada mai abbandonata, è stato ed è il camminarla e
viverla questa vita senza restare insensibile, senza lasciare che il mare possa
bagnare e portare con se tutti i momenti che invece andrebbero fermati e non
abbandonati.
Sorge il
sole come sempre, si colorano le nuvole, nasce il giorno e si apre alla vita
così come dovrebbero fare i cuori di tutte le persone, ci si dovrebbe sempre
aprire alla vita, si dovrebbe riuscire a trovare la forza di emergere
dall’oscurità, si dovrebbe sempre reagire e si dovrebbe partire da qui: dalle
nostre orme, dal nostro esserci, dalle piccole cose, dai profumi di sale, dalla
volontà di non darsi per vinti, dalla luce che dopo il buio imperterrita torna
a splendere.
Non
riconosco l’uomo a volte, non riesco a paragonarlo neanche agli animali,
vorrebbe dire offenderli poiché loro non agirebbero mai così, provo vergogna
per chi commette queste atrocità, provo orrore per chi prima amava e dopo
uccide l’oggetto del suo amore, provo rabbia per la normale quotidianità che
vede crescere i numeri delle morti e le spunta così, gli dà una rapida lettura
e non si sofferma, ormai fanno parte della vita, del vivere, ma questo signori
miei è morire non vivere.
Ci stanno
uccidendo lentamente e maledizione io non voglio morire! Né fuori e nemmeno e
soprattutto dentro.
Mi ci
aggrappo con tutte le forze a questa vita, non smetterò mai di vederla come un
dono, non smetterò mai di credere che lo si può cambiare questo mondo, lasciamoci
bagnare dal mare, lasciamo che porti via tutto il male che c’è ed emergiamo da
questo tuffo puliti e ripuliti dentro e fuori, facciamolo perché si tratta di
noi.
Un
abbraccio dato realmente è molto meglio di qualche smile dispensato a casaccio
solo perché va di moda così!
I miei
passi nei vostri, il mio mare in tempesta, il mio sorriso ed una felicità
immensa per avervi ritrovati, che sia sempre mare, che sia sempre luce, che sia
sempre vita!