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Via Zoli, dove il buco lasciato dai lavori del Tennacola non è mai stato richiuso |
Dalla
città-giardino di Gianni Basso alla città-campo-di-patate di Ediana Mancini:
Montegranaro sembra essere destinata ad avere le strade mal messe, piene di
buche, viscide e infide, senza segnali, pericolose per auto e pedoni. Non è mai
stata nella cultura dei nostri amministratori la cura delle strade, ma al
giorno d’oggi stiamo toccando limiti impensabili: segnaletica sballata, quasi
totale assenza delle strisce pedonali, scarsissima illuminazione tanto che
girare di notte è roba da temerari e, infine, l’asfalto.
L’assessore
Perugini ci aveva promesso grandi opere per le strade, il vicesindaco
vaneggiava su cantieri che avrebbero tappato la bocca a tutti i detrattori
della giunta Mancini ma, alle soglie dell’inverno, abbiamo ancora le strade
sfasciate.
In realtà sono
partiti alcuni cantieri in estate ma, con l’arrivo delle ferie agostane, mentre
in tutto il mondo si approfittava del bel tempo per sistemare la rete viaria, a
Montegranaro, misteriosamente, si fermava tutto con la promessa di una
tempestiva ripresa post-vacanziera che non c’è mai stata. Un mistero davvero,
tanto che i soldi erano stati stanziati. Non sono bastati? Fatto male i conti?
C’è poi il
caso emblematico di via Zoli: qui, i primi di settembre, il Consorzio Tennacola
ha effettuato dei lavori sotterranei alla rete idrica. Per farlo ha dovuto
scavare, rompendo la strada. Ci si aspettava un rapido ripristino, quanto meno,
del manto preesistente, se non un rifacimento dell’asfalto, appena terminati i
lavori. Oggi invece, su una strada di fortissima pendenza, pericolosa e
sdrucciolevole già di suo, c’è un largo canale centrale richiuso alla bell’e
meglio che la rende ancor più pericolosa. E non si capisce perché il Comune non
pretenda dal Tennacola che la strada venga rimessa a posto a dovere. Ma si sa,
a Montegranaro dobbiamo avere le strade sfasciate.
Luca
Craia