Non ne volevo parlare, tanta la rabbia che provo, la vergogna, anche
se immotivata per quanto mi riguarda in quanto totalmente al di fuori di certi
ambienti. Ma due righe le voglio dire, da Montegranarese, da persona che, nel
suo piccolo e con le poche forze disponibili, fa del suo meglio per promuovere
Montegranaro, farla conoscere, fare in modo che la gente la visiti. Condannare
quei tre delinquenti imbecilli che hanno fatto del male a un nostro ospite in
occasione di una partita di basket è normale, lo stanno facendo in molti, prima
di tutti la società sportiva responsabile dell’evento. Occorre però capire perché
capitano queste cose e perché Montegranaro debba dare una così cattiva immagine
di sé.
La violenza nello sport nostrano c’è sempre stata. Ricordo fin da
bambino scene davvero brutte davanti al palasport, botte, lanci di oggetti,
zucchero nei serbatoi della benzina. Ovviamente i violenti sono pochi, quelli
che amano menare le mani col pretesto dello sport sono un’esigua minoranza in
mezzo a centinaia di appassionati sinceri e corretti. Però questa violenza è
stata sempre tollerata, in qualche modo sostenuta, talvolta alimentata.
Chiacchiere da bar, violenza verbale. Post vergognosi sui social
network. Insulti gratuiti a Rieti e ai suoi cittadini. Non credo che chi si esprime
in un certo modo violento sia poi capace di usare la stessa violenza contro
chiunque, ma solo dire o scrivere certe cose alimenta questa cultura. I
cretini, si sa, abbondano, i delinquenti pure, e c’è sempre qualcuno che può
trovare giustificazione ad atti inqualificabili in un clima così avvelenato.
Bene ha fatto il patron della nostra squadra a chiedere scusa.
Altrettanto dovrebbe fare il nostro sindaco, a nome di tutta quella
cittadinanza che, in tutto questo, non c’entra niente. Ma non basta. Bisogna
chiedere con forza che i tifosi montegranaresi inizino a smantellare questa
cultura violenta. Subito. Perché è giusto, perché è per Montegranaro.
Luca Craia