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martedì 15 novembre 2016

Come è messa San Serafino?



La chiesa di San Serafino, forse la più amata dai Montegranaresi, è una struttura delicata, fragile, che ha già subito il crollo del tetto solo qualche anno fa. Il terremoto del 2 agosto aveva già aperto numerose crepe ed espressi già allora, sia qui che direttamente al Parroco, le mie perplessità sulla decisione di mantenere aperta la chiesa, perplessità che sono, ovviamente, rimaste solo mie, finchè domenica 30 ottobre sono caduti dei calcinacci quasi in testa ai fedeli, causando così, finalmente, la decisione da parte del Sindaco di chiudere la chiesa. Va infatti ricordato che il tempio, per quanto officiato, è di proprietà del Comune di Montegranaro sul quale ricadono le responsabilità.
Il problema di San Serafino è piuttosto antico e non è mai stato completamente risolto, nemmeno dopo la riapertura del 2004 a seguito del crollo della capriata. Infatti, a tutt’oggi, dietro l’altare maggiore l’antica sacrestia è ancora completamente puntellata. È logico pensare che le ripetute scosse di terremoto non abbiano giovato alla struttura già non perfettamente sana, ed è un bene che, con l’ordinanza numero 187 del 12/11/16, il Sindaco abbia deciso di mantenerne la chiusura ai fedeli. Il punto, però, è che ancora non sembra si stia prendendo alcun provvedimento per verificare in concreto se ci sono danni strutturali e quali essi siano.
Credo che la chiesa dovrebbe essere oggetto di una verifica urgente per poi prendere immediati provvedimenti. Non si può certo rischiare che avvengano altri crolli e non si può nemmeno riaprirla al culto con leggerezza, visto quanto il tempio è frequentato anche prescindendo dalle celebrazioni eucaristiche. San Serafino è un bene culturale primario per Montegranaro, oltre a essere un luogo di culto oggetto di grande devozione. All’interno sono custodite preziose tele di Filippo e Alessandro Ricci, i tipici altari lignei cappuccini sono tra i più belli e preziosi d’Italia e al loro interno è riposto un tesoro di reliquiari antichi. San Serafino merita, quindi, il massimo rispetto sia da un punto di vista religioso che culturale e credo che la cittadinanza intera di Montegranaro non tollererebbe danneggiamenti dovuti a decisioni affrettate o a mancate decisioni. Il tempo che passa, in questi casi, non aiuta.

Luca Craia

giovedì 25 agosto 2016

San Serafino dopo il sisma: io userei qualche cautela in più.



Mi arriva da un lettore la foto presa col telefonino del tetto della chiesa di San Serafino, che ieri prima è stata chiusa e poi riaperta, dopo un sopralluogo di tecnici del Comune di Montegranaro, a seguito della forte scossa di terremoto della notte precedente. Il lettore mi fa notare come i coppi siano leggermente spostati ma, soprattutto, come il colmo del tetto sembri staccato, quasi sollevato, mostrando una luce piuttosto ampia. Mi sono consultato con un tecnico che mi ha confermato i dubbi, nel senso che la cosa potrebbe anche essere irrilevante, ma potrebbe anche non esserlo. Ora, trattandosi di un edificio la cui criticità storica è comprovata addirittura dal crollo del tetto stesso avvenuto pochi anni fa, ed essendo tuttora parte dello stesso tetto puntellata, prima di riaprire la chiesa qualche verifica più approfondita io l’avrei fatta.

Luca Craia

Le foto dell'interno dopo il terremoto





mercoledì 10 febbraio 2016

Ripariamo l’orologio di piazza (ma il tetto sopra no).



È curiosa la dicitura riportata nella determina che assegna i lavori di ripristino dell’orologio di piazza Mazzini. Infatti c’è scritto: “dette manutenzioni sono necessarie per evitare lamentele e critiche gratuite da parte di alcuni cittadini”. In parole povere non si interviene perché lo si ritiene necessario ma per evitare di avere rotture di scatole. Mi sembra un’ottima motivazione.
A parte ciò, comunque, l’orologio di piazza non funzionante non è un bel biglietto da visita per il nostro Comune per cui è bene fare in modo che riparta. Ma c’è un ma. Se il meccanismo dell’orologio continua a operare in un ambiente insalubre, con infiltrazioni d’acqua dal tetto e guano di piccione in quantità, non sarà che stiamo buttando via un po’ di soldi? Non sarà che, tra qualche mese, si fermerà tutto di nuovo. Se ben ricordo l’orologio fu riparato anche durante la scorsa consiliatura, ma si fermò dopo poco tempo. E qualcosa mi dice che, se non si restaura prima il municipio, queste riparazioni sono solo una perdita di tempo e di denaro. Nostro.

Luca Craia