La chiesa di
San Serafino, forse la più amata dai Montegranaresi, è una struttura delicata, fragile,
che ha già subito il crollo del tetto solo qualche anno fa. Il terremoto del 2
agosto aveva già aperto numerose crepe ed espressi già allora, sia qui che
direttamente al Parroco, le mie perplessità sulla decisione di mantenere aperta
la chiesa, perplessità che sono, ovviamente, rimaste solo mie, finchè domenica
30 ottobre sono caduti dei calcinacci quasi in testa ai fedeli, causando così,
finalmente, la decisione da parte del Sindaco di chiudere la chiesa. Va infatti
ricordato che il tempio, per quanto officiato, è di proprietà del Comune di
Montegranaro sul quale ricadono le responsabilità.
Il problema
di San Serafino è piuttosto antico e non è mai stato completamente risolto,
nemmeno dopo la riapertura del 2004 a seguito del crollo della capriata.
Infatti, a tutt’oggi, dietro l’altare maggiore l’antica sacrestia è ancora
completamente puntellata. È logico pensare che le ripetute scosse di terremoto
non abbiano giovato alla struttura già non perfettamente sana, ed è un bene
che, con l’ordinanza numero 187 del 12/11/16, il Sindaco abbia deciso di
mantenerne la chiusura ai fedeli. Il punto, però, è che ancora non sembra si
stia prendendo alcun provvedimento per verificare in concreto se ci sono danni
strutturali e quali essi siano.
Credo che la
chiesa dovrebbe essere oggetto di una verifica urgente per poi prendere
immediati provvedimenti. Non si può certo rischiare che avvengano altri crolli
e non si può nemmeno riaprirla al culto con leggerezza, visto quanto il tempio
è frequentato anche prescindendo dalle celebrazioni eucaristiche. San Serafino
è un bene culturale primario per Montegranaro, oltre a essere un luogo di culto
oggetto di grande devozione. All’interno sono custodite preziose tele di Filippo
e Alessandro Ricci, i tipici altari lignei cappuccini sono tra i più belli e
preziosi d’Italia e al loro interno è riposto un tesoro di reliquiari antichi.
San Serafino merita, quindi, il massimo rispetto sia da un punto di vista
religioso che culturale e credo che la cittadinanza intera di Montegranaro non
tollererebbe danneggiamenti dovuti a decisioni affrettate o a mancate
decisioni. Il tempo che passa, in questi casi, non aiuta.
Luca
Craia