Sì, ci starei attento perché
rischiamo di fare figuracce. A Montegranaro ci piace molto pensarci come eredi
di un’antica stirpe romana, figli dei cittadini di una grande colonia chiamata
Veregra. Il problema è che Veregra non dà traccia di sé in nessuno scritto
storico. Solo Plinio il Vecchio cita, nella sua Naturalis Historia, non Veregra
ma un Ager Veregrarus inteso come territorio ma non gli dà un’ubicazione
esatta, tanto che esistono ben tre diverse interpretazioni che collocano
Veregra in punti estremamente distanti tra loro: Tolomeo la pone in Abruzzo, il
Colucci a cavallo tra il maceratese e l’anconetano nella zona tra Montefano e
Filottrano e una terza, invero suffragata dalla nostra antica tradizione, mette
Veregra nel territorio di Montegranaro.
La tradizione delle origini
veregrensi di Montegranaro parte da uno scritto di Andrea di Giacomo da
Fabriano che scrisse la vita di Sant’Ugo da Sassoferrato. Il documento fu
redatto circa quarant’anni dopo la morte del beato e parla della permanenza di
Ugo nella terra in cui vivevano “incolae Veregrani” ossia gli abitanti di
Veregra. Poiché nel periodo a cui il Generale dei Silvestrini fa riferimento
Sant’Ugo avrebbe vissuto a Montegranaro ecco che si deduce, senza alcuna prova
storiografica, che incolae Veregrani sia la popolazione di Montegranaro. Del
resto non vi è nemmeno alcuna prova scritta della permanenza del Santo in città
e l’unico dato a suffragio di questa convinzione è la fortissima e immediata
devozione al Santo che cominciò prima ancora della sua morte avvenuta nel 1270.
Andando per logica appare chiaro
che, anche qualora Veregra fosse stata edificata nel territorio attiguo
all’attuale Montegranaro certamente non ne possiamo cercare le vestigia sui nostri colli in quanto i Romani non
edificavano le città sulle alture ma lungo le pianure. Casomai eventuali
vestigia romane rinvenute sui colli montegranaresi potrebbero riferirsi a
depositi di grano, appunto, e a fortificazioni per la loro difesa.
Con ciò non è mia intenzione
disilludere coloro che siano convinti della discendenza romana dei
Montegranaresi. Ritengo però che darla per certa sia un errore, almeno a
livello istituzionale. Piuttosto sarebbe opportuno un impegno condiviso per
ricercare realmente le radici della nostra città. E chissà che non troviamo le
prove che Veregra era veramente l’antenata di Montegranaro.
Luca Craia