Dopo l’assegnazione
dell’incarico di direzione della Biblioteca Comunale, affidato senza
trasparenza e senza un criterio di valutazione assoluto, ora vediamo accadere
la stessa cosa per l’Informagiovani. Mentre in passato l’ufficio era gestito da
dipendenti della società in house Montegranaro Servizi, messa in liquidazione,
lo ricorderete, durante il periodo di commissariamento del Comune, oggi a
fornire il servizio è un’associazione culturale. L’incarico è stato conferito
con determina nr. 1032/2015 ma, stranamente, non ve ne è traccia nell’Albo Pretorio
online. Cosa c’è che non va? Da un punto strettamente legale forse nulla, da un
punto di vista politico un paio di cose.
Prima di
tutto, come dicevamo nell’incipit, l’incarico è stato conferito motu proprio,
senza che si sia data pubblicità alla necessità di cercare una collaborazione
in modo da consentire anche ad altre realtà di proporsi, esattamente come
accaduto anche per la Biblioteca Comunale. Non esiste un criterio oggettivo per
valutare le competenze e i requisiti per i quali l’incarico viene affidato,
quindi si desume che esso venga conferito sulla base di valutazioni soggettive
di chi lo affida. Non mi pare un modus operandi politicamente corretto.
Ma la cosa
più grave è sul piano sindacale. Mentre in passato chi si occupava del servizio
percepiva uno stipendio e godeva di tutte le tutele previdenziali, oggi il
Comune non ha rapporti di lavoro con chi esercita nell’ufficio. Quali tutele
esistono? Che tipo di rapporto c’è? Inps? Inail? Anche qui non mi pare un
comportamento politicamente ed eticamente corretto. Sulla legalità non spetta a
me il giudizio.
Va bene
risparmiare i soldi pubblici ma, guardando le cifre con le quali si remunerano
i servizi di Biblioteca e Informagiovani, viene il dubbio che si stia
sottopagando il lavoro. E questo non sarebbe molto di sinistra.
Luca
Craia