Semmai vi foste fatti l’idea che
il nuovo stesse davvero avanzando, mi dispiace disilludervi, non è così. C’è un
fantasma che si aggira per piazza Mazzini, il fantasma della prima repubblica,
di quella politica fatta di messaggi subliminali, di ricatti velati, di
condizioni sine qua non dettate da pesi politici presunti o reali. Qualcuno
giura di aver visto aggirarsi nel Palazzo Comunale, tra le ombre della sera, un’altra ombra: quella di un omino piccolo, un
po’ storto, un po’ aggobbito. Qualcuno giura si tratti di Andreotti. Io non lo
so chi sia, so solo che sta spostando i pesi della politica cittadina dalle
reali necessità, che sono urgentissime e improcrastinabili, ai soliti giochini
di potere.
Se il nuovo avanza non si può
creare un governo della città sulla base dei risultati elettorali e degli
equilibri tra forze politiche. Non si può assegnare la delega di assessore in
base a quanti voti si è preso. Le deleghe si debbono dare sulla base delle
specifiche competenze. Altrimenti non è cambiato nulla: potremmo ritrovarci,
per esempio, un assessore alla cultura che non sappia parlare in italiano, o un assessore ai lavori pubblici che nella vita fa il ragioniere
e come tale si comporta. Ci vuole qualcosa di più, Montegranaro ha bisogno e
merita di più e questo ci dovremmo aspettare dalla nuova giunta.
Invece leggo sul giornale che
Vallasciani, coordinatore provinciale di SEL, arriva a Montegranaro, non so se
fisicamente o solo in spirito, e detta legge al nuovo sindaco. Lo fa con lo
stile tipico della prima repubblica, parlando in politichese fluente. Il
messaggio è chiaro: o SEL prende un assessore o la maggioranza è a rischio. Non
nomina che assessorato pretenderebbe, tutto sommato uno vale l’altro. L’importante
è che i rapporti di potere all’interno della maggioranza siano salvaguardati e
che in giunta tutti i partiti siano equamente rappresentati (a proposito: non
era una lista civica?).
Con buona pace delle competenze. Con
buona pace delle reali necessità di Montegranaro, che possono anche aspettare,
dice il coordinatore degli ex comunisti: si prenda il suo tempo, Ediana
Mancini, non si capisce perché tutta questa fretta. Mica sta crollando la
scarpata di viale Gramsci, mica ci sono milioni di Euro da pagare, mica ci sono
problemi che aspettano una soluzione urgente. Ora, l’importante, secondo
Vallasciani, è stabilire gli equilibri. E pensare che io speravo in un
assessore al bilancio che sapesse fare i conti, in un assessore ai lavori
pubblici che capisse qualcosa di cantieri e, sognatore che non sono altro, in un assessore alla
cultura che riuscisse a prendere almeno un congiuntivo su due.
Luca Craia