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lunedì 30 gennaio 2017

Veregra Street a rischio?



È sempre molto tranquillo e ogni volta esprime soddisfazione, l’assessore alla cultura del Comune di Montegranaro, Giacomo Beverati, quando parla delle cose che organizza. Sono sempre grandi successi, a prescindere dal consenso che riscuotono e dalla partecipazione popolare. Un assessore particolare, davvero poco presente e incisivo che, addirittura, al pranzo delle associazioni di ieri che radunava quasi quattrocento attivisti del panorama culturale e sociale di Montegranaro, non si è fatto vedere nemmeno per un fugace saluto. Scelte.
Nessuno, tanto meno Beverati, però parla del rischio che Veregra Street quest’anno salti o, quantomeno, che debba attorcigliarsi intorno ai cantieri di viale Gramsci. Ma il problema pare concreto, se si pensa che, per quando si farà il bando e si assegnerà l’appalto per i lavori di rifacimento del viale, che è teatro di mezzo festival, arriverà marzo se andrà bene. Da lì a giugno si fa presto a fare il conto di quanto tempo si ha a disposizione. Ammesso che la ditta sia rapidissima ed efficientissima, ma ci saranno poco più di sessanta giorni per finire in tempo, sempre che non ci si metta nulla di traverso. Fossi l’assessore alla cultura, qualche preoccupazione ce l’avrei.
Nota a margine: chissà se, nel progetto definitivo per via Gramsci è stato previsto il rifacimento del viottolo ammazzacaviglie che si trova sul lato ovest del giardino? Speriamo di sì, visto che lo stesso Perugini affermò all’epoca non tanto remota che si trattava di una sistemazione provvisoria.
Seconda nota a margine: chissà se quest’anno sarà concessa la possibilità di fare baccano fino a tardissima notte o se si opterà per un maggior rispetto per i residenti, per il paese e per le regole e le leggi stesse? Anche qui, speriamo.
                                                     
Luca Craia

giovedì 12 gennaio 2017

Veregra Street 2017 cambia: periodo più lungo con pausa



Novità per quanto riguarda la prossima edizione del Veregra Street Festival. È stato infatti approvato l’atto di indirizzo che stabilisce la scheletratura organizzativa dell’evento principe dell’estate montegranarese, una manifestazione che negli anni è diventata sempre più importante a livello locale ma anche nazionale e che ogni anno suscita interesse e polemiche. La novità principale della prossima edizione sarà il doppio periodo. Infatti il festival comincerà il venerdì 16 giugno per fermarsi domenica 18. Dopo tre giorni di pausa si riprenderà giovedì 22 giugno per chiudere definitivamente i battenti domenica 24. In questa novità c’è evidentemente la valutazione relativa alla scarsa affluenza registrata nelle ultime edizione durante i primi giorni della settimana, quindi si è evitato di disperdere soldi ed energie in giornate storicamente poco vivaci. Questo però comporterà l’allungamento dei tempi in cui gli spazi occupati dal festival saranno indisponibili per l’utilizzo ordinario, per cui prevedo mugugni e proteste da parte degli operatori economici che già da tempo lamentano la sofferenza di avere parcheggi e transito stravolti per una settimana, figuriamoci ora che, tra festival, preparazione e smontaggio, si supereranno sicuramente i dieci giorni.
Il perimetro nel quale la manifestazione avrà svolgimeto, purtroppo, è sempre lo stesso: piazza Mazzini, corso Matteotti, largo Conti, Campo dei Tigli e viale Gramsci. Dico purtroppo perché, anche quest’anno, il centro storico propriamente detto rimane tagliato completamente fuori. È un vero peccato anche perché Veregra Street era nata come un’iniziativa pe ridare vita al centro storico. Certo che, comunque, un centro storico abbandonato per dodici mesi all’anno, è impensabile che possa magicamente diventare frequentabile per i pochi giorni del festival. Il problema è che anche questo diventa un segnale di come il centro storico di Montegranaro non sia minimamente tra gli interessi dell’Amministrazione Comunale.
Il progetto artistico ricalca grosso modo le modalità degli ultimi anni: ci saranno gli artisti di strada per tutta la durata ma domenica 18 sarà dedicata al progetto “Veregra Children”, ossia alle attività culturali e ricreative dedicate ai bambini. Particolare attenzione è riservata ai più giovani in tutta la progettazione del festival, in particolare grazie al progetto “Palla al centro”, la vetrina interregionale del teatro per ragazzi tramite la quale saranno presenti, dal 19 al 21 giugno, ben trenta operatori del settore.
Altra novità è l’attivazione della Veregrastreet Card, una sorta di carta fedeltà dal costo di € 5,00 tramite la quale si potranno ottenere alcuni benefici come lo sconto durante la stagione teatrale invernale e sconti presso aziende del territorio.
Il cibo è componente essenziale del festival, anzi, negli ultimi tempi ne è diventato forse la componente principale facendo storcere il naso a molti. Ci saranno privati che aderiranno al progetto Veregra Streetfood dedicato al cibo da strada e ampliamente sperimentato nelle scorse edizioni. Poi ci sarà un’area ristoro presso il Campo dei Tigli; e le associazioni, che potranno allestire le tradizionali locande nelle loro sede o in luoghi lungo il percorso messi a loro disposizione dai proprietari. La novità, per quanto riguarda le associazioni, è che queste, per ottenere il permesso di preparare da mangiare, dovranno presentare un progetto che indichi l’utilizzo delle somme raccolte durante il festival per scopi socio-culturali. Infine è data possibilità a commercianti montegranaresi di trasferire temporaneamente la loro licenza lungo il percorso, possibilità limitata a cinque soli soggetti, quindi ci sarà presumibilmente un bando. Infine, gli esercizi commerciali esistenti potranno creare punti di mescita all’esterno dei loro locali.
Piazza San Serafino sarà dedicata al mercatino dell’artigianato con un massimo di 20 espositori. Resta la questione della sicurezza legata alla chiesa di San Serafino che, se non verrà sistemata per tempo, creerà probabilmente grossi problemi sia al mercatino che all’area ristoro del Campo dei Tigli.
Tutto questo costerà alla collettività la bella cifra di 131.000 Euro, cifra che il Comune conta di coprire in parte con sponsorizzazioni, in parte con contributi regionali e statali e in parte con voci di spesa specifiche del bilancio.
                                                                                                                                            
Luca Craia

lunedì 4 luglio 2016

Basso quello alto e il farne troppe per non finirne una



È pieno di entusiasmo il nostro giovane assessore all’ambiente, che poi tanto giovane non sarebbe più visto che i trent’anni li ha maturati, ma in un paese in cui i quarantenni zompano in piazza fino a oltre l’alba e si lamentano per la condizione deprimente di loro ragazzi, il nostro è ancora in fasce. E con questo entusiasmo (post)adolescenziale si muove sul palco della politica nostrana facendo un gran polverone. Si occupa di ambiente, di lavori pubblici, di urbanistica, di cultura. Si occupa di diplomazia con alleati e avversari e in questo rimarrà leggendaria la sua sottile mediazione per evitare che Sel lasciasse la maggioranza, mediazione a colpi di spumante e brindisi di ben partiti.
Ne fa tante, il nostro giovane ingegnere, ma a ben vedere ne conclude poche: Montegranaro è invasa da una foresta di erbacce, la differenziata è tutt’altro che a posto, l’Ecocentro è partito lento lento e il paese a tratti sembra Napoli ai tempi dei falò dell’immondizia. In fatto di lavori pubblici, a detta stessa del titolare dell’assessorato, Aronne Perugini, aiuta quest’ultimo troppo impegnato in Provincia ma i risultati ancora non si vedono, forse perché non si riescono nemmeno a cambiare due lampadine bruciate. Per la cultura lo abbiamo visto girare come una palla da flipper per tutta Veregra Street ma nessuno ha ben capito quale sia stato il suo ruolo (anche se io una mezza idea me la sono fatta, almeno per quanto mi riguarda).
E se tutto questo sbracciare e arrabattarsi non produce risultati grandiosi, rischia anche di urtare la sensibilità di qualche collega. Beverati, per esempio, si è visto rubare la scena durante il Festival e si è dato malato. Un’indisposizione che potrebbe anche essere stata causata da una certa irritazione. Ubaldi è scomparso, non si è fatto neanche una fotografia durante tutta Veregra Street. Idem dicasi per Perugini, che è stato avvistato soltanto nei pressi della raccolta firme contro il suo progetto, e non credo fosse andato a firmare.
L’ansia di comparire, il protagonismo a tutti i costi, misti a una probabile voglia di darsi da fare reale, a volte possono nuocere. Probabilmente il nostro virgulto politico lo imparerà strada facendo, ma per ora forse è meglio che si calmi un po’. Per lui e per la sua stessa compagine.

Luca Craia