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giovedì 5 maggio 2016

La corsa a intitolare e la qualità della politica.



Trovo grottesca, ridicola e anche un po’ fastidiosa, visto che, mio malgrado, l’ho avviata io, questa nuova gara del politico montegranarese a intitolare strade e vie, a stitolarle, a reintitolarle. Ma trovo soprattutto meschino l’utilizzo degli affetti e dei ricordi per scopi politici. Ricordiamoci che ci sono figli, mogli e nipoti ancora vita e se non si vuole avere rispetto per i morti si rispettino almeno i vivi. Inoltre trovo irrispettosa l’idea di intitolare la pista dello stadio a uno dei Montegranaresi più grandi, Michele Gismondi.
Michè merita di più, merita una strada importante, non una pista di atletica che nessuno nominerà mai. Merita una targa o addirittura un monumento. È stato uno degli uomini che hanno dato più lustro al nostro paese, un grande sportivo e una grande persona, certamente non un gregario nella vita come si è permesso di scrivere qualche giornalista poco attento. E utilizzare la sua figura per fare giochini politici è vergognoso.
In quanto alle vie da intitolare a questo o quello, per quanto il giochino possa risultare divertente, direi che abbiamo problemi ben più seri di cui occuparci e su cui profondere energie. Poi, se qualcuno vuole cancellare via Craxi, se vogliamo anche legittimamente, visto che trattasi di un pluricondannato, si armi di bianchetto in abbondanza perché qui, tra massoni, fascisti, comunisti e furfanti vari, rischiamo di chiamare le strade coi numeri come in America.

Luca Craia

sabato 30 aprile 2016

Michele Gismondi: è ora di ricordarlo e onorarlo come si deve.



Nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 29 aprile, assistendo alle giuste celebrazioni dei successi sportivi della nostra squadra di calcio e all’altrettanto giusto tributo all’autista della SAM, Roberto Paternesi, che si è distinto per coraggio e dedizione, ascoltando la proposta del Sindaco di istituire una sorta di premio per il Montegranarese dell’anno mi è tornata in mente una proposta che feci tre anni fa (vedi articolo), nel momento in cui Montegranaro perse uno dei suoi figli più cari, Michele Gismondi.
Gismondi è conosciuto come il “gregario di Coppi” ma, al di là di questo ruolo, nel quale si è distinto per grande lealtà sportiva, è stato un grande atleta che ha portato in alto il nome di Montegranaro e lo ha fatto conoscere nel mondo. Così mi sento di rilanciare la proposta che allora fu accolta con entusiasmo salvo poi cadere per le note vicissitudini che fecero tramontare prematuramente l’amministrazione comunale guidata dal nipote di Michele Gismondi, Gastone.
Credo che sia giusto e doveroso dare il giusto tributo a questo Montegranarese del quale dovremmo essere fieri. Così torno a proporre che venga intitolata una via o una piazza a Michele Gismondi e che magari si trovi il modo di far realizzare un monumento che ne perpetui la memoria. Questo perché è bene celebrare i successi attuali ma guai a dimenticare la nostra storia.

Luca Craia