Si sono incontrate ieri sera una delegazione del Movimento Cinque
Stelle montegranarese con una rappresentanza dell’associazione ViviAmo
Montegranaro per provare a gettare le basi per un’azione comune di opposizione,
almeno sui temi più centrali. Ovviamente le differenze permangono e, sotto
certi aspetti, sono anche piuttosto marcate, ma il tentativo pare essere
riuscito e si è aperta la concreta possibilità, più volte da me auspicata, di
una collaborazione tra le minoranze consiliari. In particolare ieri si è
discusso di baratto amministrativo, cavallo di battaglia pentastellato per il
quale è stata presentata una specifica mozione il 7 maggio scorso e sul quale
argomento già si sono svolti diversi colloqui tra il Movimento e l’assessore
Roberto Basso.
L’incontro di ieri ha forse rimandato un po’ indietro l’orologio,
visto che gli accordi con Basso erano a buon punto mentre ora, con l’inserimento
di nuove idee condivise con ViviAmo Montegranaro, è necessario rimettere in
discussione la bozza fin qui raggiunta, ma questo è un fatto positivo ed è
quello che ViviAmo Montegranaro chiedeva a gran voce nei giorni scorsi. È di
oggi, infatti, la richiesta da parte di Carlo Pirro, portavoce del gruppo
consiliare del Movimento 5 Stelle, di avere più tempo per proseguire negli incontri
tra gruppi di opposizione e approdare a una proposta condivisa. Una volta
raggiunta questa si procederà a discuterla e illustrarla alla cittadinanza e
alle associazioni. Stesso iter dovrebbe avere il progetto relativo all’istituzione
delle consulte di quartiere che tante polemiche ha generato nei giorni scorsi e
il quale potrebbe essere rimesso quasi completamente in discussione.
L’incontro pare sia stato cordiale e costruttivo, nonostante qualche
divergenza che, vivadio, deve pur esserci, altrimenti dovremmo accusare i
Cinquestelle della stessa cosa di cui hanno accusato me, ossia di essere
diventati gastoniani. Ma, al di là delle battute e a parte lo specifico
argomento di discussione, credo che sia auspicabile e in via di realizzazione l’apertura
di una sorta di tavolo permanente sulle questioni più rilevanti dove le diverse
opposizioni si incontrino (tra queste, ovviamente, escludo Gianni Basso perché è
difficile definirlo opposizione), discutano e, laddove possibile, mettano a
punto un’azione comune che sia sì costruttiva ma fedele al ruolo che l’opposizione
deve avere. Quindi, molto bene.
Luca Craia